venerdì 8 maggio 2009

Sodano: "Governo garantisca occupazione negli stabilimenti Fiat"

Il piano di un'acquisizione di Opel da parte di Fiat, presentato lunedì dall'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, al Governo tedesco prevederebbe la chiusura in Italia degli impianti di Termini Imerese e Pomigliano d'Arco, entrambi nel Mezzogiorno. Lo riferiscono all'Apcom fonti sindacali, secondo le quali non sarebbero quindi interessate una fabbrica del Nord e un'altra del Sud come anticipato dal quotidiano economico tedesco 'Handelsblatt'. I sindacati lamentano che Marchionne fino ad oggi non li ha mai informati sul piano di acquisizione di Opel. E spiegano che Fiat ha sempre detto che non è in grado di garantire nulla circa il futuro degli stabilimenti italiani. A quanto si apprende dai sindacati, sarebbe già pronta una lista con gli stabilimenti da chiudere o ridimensionare, in Italia e in Europa, nel caso andasse in porto l'operazione con Opel. Nei siti di Pomigliano d'Arco e Termini Imerese sono occupati, tra diretti e indotto dentro il perimetro, circa 11-12mila lavoratori. I diretti sono 5.200 nella cittadella industriale alle porte di Napoli e 1.600 a Termini. “Chiediamo al Governo che si faccia al più presto luce su quello che sarà il futuro degli stabilimenti Fiat in Italia”. Questo l’appello rivolto dal candidato alla presidenza della Provincia di Napoli, Tommaso Sodano. “Il Governo convochi subito un tavolo al ministero del Lavoro con i sindacati per garantire i livelli occupazionali e scongiurare la chiusura di stabilimenti italiani. Il mio pensiero va soprattutto a Pomigliano d’Arco – continua Sodano – realtà industriale che, qualora chiudesse, provocherebbe ricadute nefaste non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale”. “Bisogna ricevere garanzie sui siti e l’occupazione. Il Governo prenda definitivamente una posizione sul settore auto – conclude il candidato alla presidenza della Provincia di Napoli – uscendo dal limbo chiedendo che siano rispettati tutti gli stabilimenti distribuiti sul territorio nazionale. Da parte nostra, difenderemo fino in fondo le ragioni dei lavoratori continuando a chiedere la difesa del diritto al lavoro”.

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