Sorrento - Abusi edilizi sul litorale, anzi sulla scogliera Caporiva, proprio di fronte a Marina Piccola. Dai rilievi effettuati dalla polizia, coadiuvata dal personale dell’Ufficio tecnico comunale, sarebbero emerse difformità in alcune parti della costruzione non incluse nel progetto per il quale era stata rilasciata l’autorizzazione. Sulla base degli accertamenti, avviati dopo la segnalazione del movimento civico «Conta anche tu», gli agenti hanno sigillato la struttura e denunciato un 56enne autorizzato a gestire i lavori in nome e per conto dell’associazione che ha commissionato le opere. «La struttura in questione – spiega l’assessore comunale al Turismo Gaetano Milano – in realtà è autorizzata, tranne che per una rampa provvisoria realizzata per la movimentazione dei materiali e la presenza di 2 bagni chimici di quelli comunemente utilizzati nei cantieri edili». In effetti risulta che l’associazione ha presentato regolare istanza al Comune, domanda che è stata vagliata ed approvata sia dalla commissione edilizia, che da quella per i beni ambientali - pareri necessari per la rimozione dei vincoli - fino ad ottenere il via libera della sovrintendenza. Inoltre la richiesta è stata anche pubblicata secondo le modalità previste dalla normativa senza che venissero presentate osservazioni. Nonostante ciò, da quando hanno preso il via i lavori, si sono innescate una serie di polemiche da parte di coloro che vedono in questa attività il tentativo di privatizzazione di aree demaniali. «Non si tratta di speculazioni o della volontà di concedere ai privati l’utilizzo esclusivo delle zone di pubblico interesse – precisa ancora l’assessore Milano - La struttura che sta sorgendo a Marina Piccola, infatti, è destinata alla fruizione dei ragazzi e l’associazione che sta eseguendo l’opera si è attenuta alle nostre prescrizioni che prevedevano l’edificazione in legno e secondo le tecniche tradizionali sorrentine». Fatto sta che erano state realizzate alcune parti non previste nel progetto originario, per cui è scattato il sequestro operato l’altro giorno dalla polizia. Gli stessi agenti che hanno anche denunciato altre 2 persone nel Comune di Sant’Agnello. Qui è stato riscontrato che si stava provvedendo alla realizzazione di opere murarie senza autorizzazione su di un preesistente immobile. Il deferimento è scattato per la donna proprietaria dell’edificio e per il committente dei lavori. A Sant’Antonio Abate, invece, l’abusivismo edilizio ha portato anche ad un arresto. I carabinieri della locale stazione, coadiuvati da personale della polizia municipale, hanno stretto le manette ai polsi di Pasquale Izzo, 55 anni, residente nel Comune di Scafati. L’uomo risulta essere il committente dei lavori per l’edificazione di un immobile abusivo di circa 50 metri quadri di superficie in corso di realizzazione in via Portale, una zona sottoposta a vincoli paesaggistici. Al momento del sopralluogo delle forze dell’ordine l’uomo si trovava nel cantiere insieme a 2 operai che si sono dati alla fuga. I carabinieri, dopo aver sequestrato l’immobile abusivo, hanno trasferito Pasquale Izzo nella propria abitazione dove rimarrà agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Intanto sono in corso accertamenti per identificare i 2 operai impegnati nel cantiere. (Massimiliano D’Esposito il Mattino)
1 commento:
Segnalo che in località Caporiva e' presente da tempo immemore il divieto di balneazione e sosta natanti, come indicato in un articolo di Positanonews del 27/05/2010 dedicato a tale argomento. Come mai si autorizza lo stesso l'uso di tale zona di mare a prescindere dalla struttura più o meno conforme realizzata, senza quindi tener conto del divieto di balneazione?
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