Non balneabile il 17% delle coste, in Italia il 4%
Vico Equense - La Campania è seconda solo alla Sicilia nella deplorevole classifica delle regioni italiane con la più bassa percentuale di copertura depurativa delle acque. A fronte di una media nazionale del 70,4%, in Campania si scende al 67%, lasciando scoperti quasi due milioni di abitanti. Un altro record riguarda la percentuale di costa non balneabile a causa dell'inquinamento, che per la Campania si attesta ad oltre il 17% a fronte di un valore medio nazionale intorno al 4%. È quanto è emerso, ieri a Vico Equense, in occasione della tavola rotonda «La situazione ambientale del litorale. Progetti ed azioni per un futuro sostenibile», promossa in occasione della tappa in penisola sorrentina di Goletta Verde. Nel corso del dibattito è stato anche sottolineato che, purtroppo, l'invasione di mucillagini che sta interessando il golfo di Napoli, le consistenti tracce di schiuma e la marea marrone apparse lungo i litorali flegrei, sono la conseguenza dei depuratori fuori uso. Un esempio tra tutti quello dei Regi Lagni, una serie di canali d'acqua che attraversano un bacino di più di mille chilometri quadrati tra l'area napoletana e quella di Caserta, la provincia che anche quest'anno si è attestata al primo posto a livello nazionale per percentuale di costa vietata alla balneazione per oltre il 60%. Sul servizio di depurazione delle acque reflue pesano anche gli scarichi abusivi. Come denunciato dal rapporto annuale di Legambiente Mare Monstrum, negli scorsi 12 mesi la Campania ha fatto registrare 500 illeciti nel settore degli scarichi abusivi. Tra i 178 comuni italiani che hanno violato la direttiva sul trattamento dei reflui urbani figurano anche Benevento, Napoli, Salerno, Avellino, Caserta e Ischia. Proprio la mancata depurazione ha fatto conquistare alla Hidrogest la bandiera nera dei «nemici» del mare assegnata da Goletta Verde per la mancata depurazione. (um.ce. il Mattino)
Vico Equense - La Campania è seconda solo alla Sicilia nella deplorevole classifica delle regioni italiane con la più bassa percentuale di copertura depurativa delle acque. A fronte di una media nazionale del 70,4%, in Campania si scende al 67%, lasciando scoperti quasi due milioni di abitanti. Un altro record riguarda la percentuale di costa non balneabile a causa dell'inquinamento, che per la Campania si attesta ad oltre il 17% a fronte di un valore medio nazionale intorno al 4%. È quanto è emerso, ieri a Vico Equense, in occasione della tavola rotonda «La situazione ambientale del litorale. Progetti ed azioni per un futuro sostenibile», promossa in occasione della tappa in penisola sorrentina di Goletta Verde. Nel corso del dibattito è stato anche sottolineato che, purtroppo, l'invasione di mucillagini che sta interessando il golfo di Napoli, le consistenti tracce di schiuma e la marea marrone apparse lungo i litorali flegrei, sono la conseguenza dei depuratori fuori uso. Un esempio tra tutti quello dei Regi Lagni, una serie di canali d'acqua che attraversano un bacino di più di mille chilometri quadrati tra l'area napoletana e quella di Caserta, la provincia che anche quest'anno si è attestata al primo posto a livello nazionale per percentuale di costa vietata alla balneazione per oltre il 60%. Sul servizio di depurazione delle acque reflue pesano anche gli scarichi abusivi. Come denunciato dal rapporto annuale di Legambiente Mare Monstrum, negli scorsi 12 mesi la Campania ha fatto registrare 500 illeciti nel settore degli scarichi abusivi. Tra i 178 comuni italiani che hanno violato la direttiva sul trattamento dei reflui urbani figurano anche Benevento, Napoli, Salerno, Avellino, Caserta e Ischia. Proprio la mancata depurazione ha fatto conquistare alla Hidrogest la bandiera nera dei «nemici» del mare assegnata da Goletta Verde per la mancata depurazione. (um.ce. il Mattino)
1 commento:
Anzitutto non c'era bisogno di Goletta Verde per sapere che il nostro mare e' un cesso. Basta guardarlo, odorarlo e per i piu' audaci tuffarsici dentro.
Le acque della Campania probabilmente ora come ora sono seconde solo a quelle del golfo del Messico, altro che Sicilia.
Stiamo (o gia' lo abbiamo fatto) distruggendo l'elemento principale del nostro turismo, ed il bello e' che a compiere questo scempio sono spesso proprio gli albergatori con i loro scarichi industriali come dimostrano le recenti cronache nel nostro piccolo paesino.
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