Piano di Sorrento - C’era purissimo oro zecchino sul soffitto ligneo della Basilica di San Michele Arcangelo, l'edifico sacro di Piano di Sorrento che domenica prossima, con una cerimonia e una solenne messa celebrata da Don Antonio Irolla, amministratore parrocchiale eletto dalla comunità, si ripresenterà ai fedeli con il cielo ritornato ai colori e alla brillantezza originaria. Che il soffitto dove è alloggiato il ciclo di pitture dedicato al supremo difensore della fede di Dio fosse quasi del tutto coperto di foglia d'oro, lo hanno scoperto gli specialisti di «Artemide restauro» i quali, sotto la guida di Roberta Paola Sebillo e di Angela Schiattarella, responsabile dell'area per la Soprintendenza ai Beni artistici di Napoli, hanno portato a termine in circa dieci mesi i lavori di recupero. Un vero e proprio gioiello realizzato con legno di castagno nella seconda metà del XVI secolo dai maestri intarsiatori di una bottega sorrentina (probabilmente la stessa che aveva realizzato il soffitto della vicina chiesa di Santa Maria di Galatea a Mortora) che rischiava di essere distrutto per sempre da muffe e infiltrazioni di acque meteoriche. «Ma - sottolinea Schiattarella - c'erano soprattutto grossolane ridipinture che andavano a coprire lo strato pittorico originale». La volta, in origine fatta di diverse gradazioni di celeste, era stata infatti modificata con un colore bianco che depauperava l'intero complesso affrescale del suo valore artistico. La chiesa, sorta nel X secolo sui resti di un tempio pagano, nel Cinquecento venne ingrandita. Delle sette tele incastonate nel soffitto ve ne sono tre di dimensioni maggiori con le storie dell'Arcangelo Michele e quattro raffiguranti puttini. Il dipinto della Madonna che le antiche fonti attribuivano a Francesco Solimena, è invece opera di Domenico Antonio Vaccaro. L'edificio, la sua storia artistico-architettonica e le ultime scoperte saranno raccolte in un saggio di Angela Della Corte, storica dell'arte, e Maria Grazia Spano, incaricata dell'archivio e biblioteca diocesana di Sorrento. (Carlo Avvisati il Mattino)
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