Il Pd mantiene la leadership del centrosinistra e manda uno dei suoi a concorrere per la successione a Rosa Russo Iervolino alla carica di sindaco di Napoli. Ma qui la sorpresa è interna al partito. Perché a uscire vincitore dalle primarie napoletane non è il favorito Umberto Ranieri, candidato gradito alla segreteria e stimato dal capo dello Stato Napolitano, ma Andrea Cozzolino, europarlamentare e ex assessore all’Agricoltura nella giunta regionale guidata da Bassolino. E bassoliniano Cozzolino lo è rimasto, anche se mai è stato ufficialmente il candidato dell’ex governatore. Solo ufficialmente, però. Nei fatti, invece, sì. Un candidato forte, anche se contestato dai suoi stessi rivali. Forte perché capace di annunciare la propria vittoria mentre lo spoglio era ancora in corso. Quindici minuti dopo la mezzanotte, con meno di cento dei 115 seggi scrutinati, Cozzolino già ringraziava su Facebook i suoi elettori. Fornendo anche cifre che poi, a spoglio ultimato, si sarebbero rivelate sbagliate di pochissimo, e comunque che davano l’esatto esito della consultazione. Una consultazione che è andata oltre le aspettative degli organizzatori, con una adesione che ha superato quota quarantamila Ma che si porterà dietro uno strascico di polemiche, con accuse di brogli e irregolarità tra i candidati, e con Sinistra Ecologia e Libertà decisa a chiedere che il voto sia invalidato in almeno quattro seggi. «Chiedo che si verifichino le contestazioni puntuali che noi e gli altri candidati abbiamo sollevato», dice Libero Mancuso, ex giudice e ex assessore comunale a Bologna nella giunta Cofferati, che ha partecipato alle primarie come candidato vendoliano. Anche l’altro sconfitto, Nicola Oddati, assessore comunale alla. Cultura, parla, attraverso due consiglieri regionali che lo hanno appoggiato, di irregolarità: «Abbiamo avuto modo di verificare che in alcuni seggi a Scampia, a Barra e nel quartiere di San Carlo all’Arena-personaggi estranei al Partito democratico condizionano il voto portando a votare persone in cambio di banconote», dicono Corrado Gabriele e Angela Cortese. E mentre le urne erano ancora aperte Mancuso era stato anche molto esplicito nelle sue accuse, arrivando a convocare una conferenza stampa per denunciare «con estrema preoccupazione» che «in diverse zone della città, ad esempio Barra, San Giovanni, Secondigliano, Scampia, Piscinola, Poggioreale ed altre ancora, sono mobilitati al voto associazioni, comitati e cittadini che notoriamente fanno riferimento al centro-destra». Senza giri di parole il riferimento all’avversario: «Nella zona orientale ci sono strani personaggi ai seggi che indicano di votare per Cozzolino. A questo punto deve chiarire perché ha scelto di allearsi con esponenti della destra». Ma pure Cozzolino parla di irregolarità. Mancuso dice che sono successe cose strane nella zona orientale? E lui ribatte dicendo che «abbiamo riscontrato gravi irregolarità presso alcuni seggi dei Quartieri Spagnoli, di piazza Dante e di altre zone della città. Abbiamo informato immediatamente il comitato di garanzia e, in alcuni casi, le forze dell’ordine». Un clima, quindi, tutt’altro che facile. Che ora toccherà all’europarlamentare svelenire in vista di una campagna elettorale che altrimenti il centrosinistra rischia di condurre non contro il centrodestra ma contro se stesso. (di Fulvio Bufi da il Corriere della Sera)
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