mercoledì 29 giugno 2011
Procreazione, Palagiano: “La legge 40 va riscritta. Quale destino per gli embrioni congelati?”
“I dati presentati questa mattina dal Ministero della Salute non cancellano il fatto che il Paese ha bisogno di una normativa nuova in materia di Pma. La sentenza della Consulta dell’aprile 2009, infatti, ha scardinato completamente l’impianto di questa legge ed è ovvio che da allora si sia registrato un trend più positivo per la fecondazione assistita in Italia, assistendo ad un maggior numero di successi e soprattutto ad un minor rischio per le donne e per i nascituri”. Lo dichiara l’On. Antonio Palagiano, responsabile nazionale sanità dell’Italia dei Valori. “E’ evidente che eliminando l’unico e contemporaneo impianto di tre embrioni sia stato possibile migliorare le tecniche di Pma - grazie anche alla possibilità di eseguire trattamenti differenziati per fasce di età - ed evitare parti tri o quadrigemellari. Non possiamo però – prosegue Palagiano - dimenticare che restano ancora da sciogliere i nodi della diagnosi pre-impianto e della fecondazione eterologa, che sono stati più volte affrontati nelle recenti sentenze in materia e che rappresentano ancora un ostacolo per la felicità di molte coppie italiane, costrette ad un esilio riproduttivo”. “Infine, in attesa delle linee guida annunciate dal Sottosegretario Roccella, che spero avrà la sensibilità di acquisire il parere della Commissione competente, vorrei commentare il dato più significativo: l’aumento di 10 volte del numero degli embrioni congelati dopo la sentenza del 2009. Migliaia di potenziali vite dimenticate o peggio ignorate e che non si sa bene a quale destino andranno incontro. Per questo – conclude il responsabile sanità di IDV - non posso che esprimere soddisfazione per l’avvio della discussione in Commissione Affari Sociali della proposta di legge dell'Italia dei Valori sull’adozione degli embrioni “orfani”, che mi auguro sarà solamente una prima apertura verso un futuro migliore per la Pma in Italia”
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