“A Napoli aggravante evasione e truffe”
Provincia di Napoli - “L’aumento dell’aliquota per l’ Rc Auto non è solo colpa dell’evasione, ma anche dei sostanziosi tagli governativi agli enti locali. Lo dimostra il fatto che già l’anno scorso 39 province italiane hanno deliberato aumenti fino ai massimali consentiti, e quest’anno insieme a noi altre 32 province si sono viste costrette a fare altrettanto. Purtroppo ci troviamo di fronte ad un caso nazionale. Ma è anche vero che l’altissima percentuale di evasori, e purtroppo, di truffatori presenti sul territorio, ci ha complicato la vita, perché per colpa loro a Napoli e provincia il costo delle assicurazioni ha raggiunto livelli insostenibili”. A dirlo è il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, in merito all’aumento dell’aliquota provinciale sull’Rc Auto stabilito recentemente dall’Amministrazione di piazza Matteotti. “Per quanto riguarda il fenomeno dell’evasione – ha continuato Cesaro - pur trattandosi di competenza specifica delle forze dell’ordine, anche noi abbiamo fatto il nostro, contribuendo al progetto ed al finanziamento della rete di videosorveglianza presente in città e provincia, che consentirà un maggiore controllo anche su questo fronte. Inoltre abbiamo progettato e finanziato l’installazione del tutor sull’asse mediano, che oltre a garantire una maggiore sicurezza, avrà anche una funzione di controllo del traffico veicolare proprio sotto il profilo dell’evasione alle imposte dovute”. “Con l’ISVAP e l’Agenzie delle Entrate abbiamo poi adottato una serie di iniziative per una razionalizzazione del sistema di riversamento delle imposte raccolte dalle compagnie assicuratrici, che solo lo scorso anno hanno portato all’amministrazione provinciale 10 milioni di euro di maggiori incassi. Quest’anno – ha aggiunto il presidente della Provincia - nonostante tutte le misure che abbiamo adottato, non è stato possibile, come l’anno scorso, evitare un aggiustamento delle aliquote di nostra pertinenza sull’Rc Auto, visti i tagli imponenti che ci sono stato imposti dal Governo centrale, che, insieme al patto di stabilità, riducono nei fatti di circa 100 milioni di euro le risorse disponibili. Nessuno vuole mettere le mani in tasca ai napoletani, ma la situazione reale è questa. Mi auguro - ha concluso Cesaro - che la facile pratica della contestazione alla politica dell’amministrazione, in cui stavolta sono caduti pure gli assicuratori, possa tradursi stavolta in qualcosa di diverso: magari in un’ulteriore campagna contro l’evasione, in cui siano coinvolte anche le compagnie assicurative, e in una nuova coscienza sociale in cui vi sia la consapevolezza da parte dei cittadini onesti che chi evade è un ladro e non un furbo”.
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