Fonte: Jose Astarita da Metropolis
Non hanno dato tregua. I piromani e il caldo hanno continuato a devastare il verde di uno dei posti più attrattivi al mondo, tra Massa lubrense e Positano. Giorni difficili, mentre è ancora presto per anticipare bilanci. L’estate volge al termine e il caldo torrido presto lascerà posto ad un ciclone piovoso, ma sarà il momento per tutti di leccarsi le ferite inferte dagli incendi al territorio della penisola sorrentina. Sul versante di Positano si continua a combattere con le fiamme, mentre la costiera ha vissuto una giornata di tregua per i roghi. Il grido d’allarme della consigliera d’opposizione Scaramellino non dovrà andare perduto. Chi sa o ha visto deve contribuire a bloccare i piromani. Le forze dell’ordine stanno seguendo tutte le piste, un singolo dettaglio potrebbe fare la differenza. Gli appelli si sprecano sui mass media e su internet. Facebook è divenuto un punto d’incontro per chi non ci sta e vuole manifestarlo. Una stagione così rovente non si era mai vista negli ultimi venti anni. Roghi a go-go in tutte le colline della penisola sorrentina: grandi, medi e piccoli che hanno sempre richiesto l’intervento dei vigili del fuoco della stazione di Piano di Sorrento. I pompieri non sono soli. Il continuo pattugliare la 163 da parte dei volontari della protezione civile di Piano di Sorrento e Positano ha evitato che la macchia mediterranea che fa da cornice all’arteria di collegamento delle due costiere venisse stressata dalle fiamme. L’allerta è sempre massima. L’opera di prevenzione continua, ma presto sarà giusto fare il punto di quanto è accaduto.
La Campania è stata la regione italiana in testa alla graduatoria relativa agli incendi, davvero un triste primato, la “terra delle sirene” non è da meno. Si quantificheranno i danni. Probabile che gli ettari di vegetazione andata in fumo saranno tanti. Il Faito ha rischiato nuovamente nella giornata di martedì, ma il lavoro dei mezzi aerei è stato quanto mai necessario per evitare guai ben peggiori. Le casse della regione Campania già debilitate hanno subito un nuovo colpo considerati gli ingenti interventi effettuati dai canadair, dagli elicotteri antincendio e dai gruppi di volontariato regionale. Costi di uomini e mezzi sono un valore aggiunto a quanto distrutto dal fuoco, un costo vivo che influirà sul bilancio regionale. In costiera urge una politica comune delle amministrazioni locali. Riuscire a dotarsi si una protezione civile efficiente è vitale anche in tempi di spendig review e tagli. Senza i dovuti finanziamenti i canadair il prossimo anno potrebbero non volare, mentre le montagne continuerebbero a bruciare. Con le casse vuote è più difficile intervenire sia sul versante della prevenzione che per risolvere le emergenze che in costiera si sono moltiplicate nelle ultime settimane.
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