Pentangelo: “Accolto il ricorso, si profilano riduzioni dei tagli per oltre 40 milioni di euro”
Provincia di Napoli - Il Tar del Lazio ha sospeso i tagli previsti dal Governo per la Provincia di Napoli.
L’ente provinciale partenopeo aveva presentato ricorso in merito ai criteri che hanno determinato i tagli disposti dal Governo nei confronti delle Province italiane secondo il dl 95/2012, nella misura di 500 milioni di euro per il 2012 e di 1 miliardo di euro nel 2013, portati poi a 1,2 miliardi di euro con la legge n.228/2012.
Il riparto del taglio tra le province avrebbe dovuto essere concordato in seno alla Conferenza Stato Città e, in mancanza, determinato dal Ministero dell'interno "ripartendo le riduzioni in proporzione alle spese sostenute per i consumi intermedi, desunte, per l'anno 2011, dal SIOPE". Mancando l'accordo in sede di Conferenza Stato-città, tale ripartizione è stata effettuata con DM interno 25 ottobre 2012.
Nel ricorso della Provincia di Napoli, difesa dagli avv. Filippo Brunetti, Francesco Scanzano dello studio legale Chiomenti e Aldo Di Falco dell'avvocatura provinciale, veniva sostenuto che nella base di calcolo per la determinazione dei tagli a carico di ciascuna provincia sono state computate spese non qualificabili come "consumi intermedi" (cioè beni e servizi direttamente consumati dalle Province per il funzionamento dei loro uffici) ma "consumi collettivi" dell'intera cittadinanza.
Nello specifico per la Provincia di Napoli i costi di gestione del ciclo dei rifiuti non avrebbero potuto costituire oggetto di taglio in quanto a carico della collettività ed in quanto si tratta, in sostanza, di partite di giro, perché le somme incassate dai cittadini sono automaticamente girate alla Società che gestisce il servizio.
Ad esito della camera di consiglio tenutasi il 31 gennaio 2013, Il TAR Lazio ha fissato al 16 maggio 2013 l'udienza per la trattazione dei ricorsi presentati da diverse Province e, con ordinanza n. 449/2013, ha accolto l'istanza sospensiva cautelare della sola Provincia Napoli, vista la sua particolarissima situazione per la sperequazione del trattamento subito.
Quanto mai soddisfatto il presidente della Provincia di Napoli che ha affermato: “Eravamo sicuri che sulla Provincia di Napoli si stavano perpetrando errori mortali per la vita dell’amministrazione e dei cittadini del territorio. Era assurdo che la nostra amministrazione risultasse di gran lunga la più colpita d’Italia, in misura addirittura tripla rispetto a Milano e doppia rispetto a Roma”.
“Abbiamo fatto qualche conto sommario. Si profila una possibile riduzione del "taglio" a carico della Provincia di Napoli per il 2012 di circa 14 milioni di euro, passando da 46 a poco più di 32 milioni di euro e, in prospettiva, nel 2013, di circa 29 milioni, passando dai 109 milioni di euro previsti, che di fatto avrebbero paralizzato l'esercizio delle funzioni fondamentali della Provincia, a circa 80 milioni di euro”. “Un taglio – ha proseguito il presidente - comunque enormemente penalizzante per un’amministrazione periferica dello Stato, ma che risulterebbe essere la differenza tra la morte e la sopravvivenza. Insomma, tra quanto si andrebbe a recuperare nel 2012 e nel 2013, avremmo nei fatti evitato una vera appropriazione indebita dello Stato per oltre 40 milioni di euro, che per le nostre popolazioni – ha concluso – avrebbero comportato ancora minori servizi per le scuole, la viabilità e l’ambiente”.
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