venerdì 8 marzo 2013

8 Marzo 2013

di Claudia Scaramellino, consigliere comunale di “IN Movimento per Vico” 

Vico Equense - L'8 marzo più che una festa è un momento di riflessione per noi donne. Rifletto su quei diritti allo studio e al voto che ereditammo ragazze dalle generazioni precedenti e che passiamo con rispettoso riguardo alle figlie. Essi ci hanno resa la vita migliore, anche se non meno faticosa. Rifletto sul nostro femminismo adolescenziale, che ci induceva a seguire il modello maschile, in assenza di altri che non avevamo individuati ancora. Di fronte a questi maldestri tentativi di emancipazione, appare ben altro il nostro essere donna di oggi per il coesistere, in un medesimo modello, di aspirazioni a seguire i propri progetti di lavoro e l'idea di una vita affettiva e sociale al femminile. Rifletto sui grandi obiettivi libertari raggiunti negli anni Settanta, con la compattezza di un movimento che credeva nella democrazia vissuta e partecipata, e che ci resero contente di noi. Rifletto sulla distanza che divide, molte volte, generazioni di donne, per il diverso modo di intendere il mondo. Mi pare che le vere e nuove sfide del futuro siano l'autonomia, la parità nel lavoro e la difesa della dignità femminile contro violenze di ogni tipo. Per questo l'8 marzo non è una festa, ma un momento in cui ritrovarsi tra generazioni diverse ai nastri, vogliamo dire rosa?, di una nuova partenza per confrontarsi, comprendersi e intraprendere nuove sfide di libertà. Oggi come ieri, più siamo meglio è, perchè così funziona ancora la democrazia...

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