“Domani 24 luglio 2013, nel corso del Question Time alla Camera interroghero’
il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, per sapere, se non ritenga, per
quanto di sua competenza, fissare gli obiettivi, anche temporalmente, e i modi
per giungere ad una soluzione definitiva del gravissimo fenomeno dei roghi
dolosi di discariche in Campania, nella cosiddetta ‘Terra dei fuochi’, che non
accenna a diminuire. Non si tratta di una questione locale, ma nazionale a
tutti gli effetti, sia perche’ i rifiuti bruciati e sepolti nella ‘Terra dei
fuochi’ provengono da industrie dislocate in tutta Italia, industrie che
preferiscono collaborare con la camorra piuttosto che con chi lavora
onestamente, sia perche’ la salvaguardia dell’ambiente e’ un tema di vitale
importanza per la stessa coesione nazionale”.
Ad annunciarlo, in una nota, e’ l’on. Nello Formisano (Cd), capogruppo alla
Camera di Centro Democratico e segretario regionale campano del partito guidato
da Bruno Tabacci.
“Quest’anno gia’ oltre 800 sono i roghi che si sono sviluppati in quelle zone
martoriate. Tale situazione perdura da troppo tempo, con danni gravissimi ed
innegabili alla salute dei cittadini non solo campani, nella ormai ex Campania
felix, dove, infatti, si continuano a bruciare rifiuti tossici di ogni genere e
pericolosita’, e si prosegue negli sversamenti illegali di rifiuti tossici ed
industriali”, aggiunge l’on. Formisano.
“E’ noto che tra poco tempo verranno fatti partire molti bandi per le
bonifiche, ed e’ facile immaginare che il nuovo flusso di denaro attirera’
ancora una volta le ecomafie, che probabilmente non sono estranee ai nuovi
roghi. Le indagini sui recenti incendi mostrano un salto di qualita’ per quel
che riguarda i materiali usati per dare alle fiamme i rifiuti. Infatti, oltre
ai purtroppo tradizionali copertoni sono stati utilizzati per la prima volta
frigoriferi, con un ulteriore aumento della pericolosità delle conseguenze dei
roghi”, si legge nell’interrogazione.
“In particolare appare ancor piu’ angoscioso, se possibile, quanto scoperto a
Caivano dove e’ stata riscontrata la presenza del micidiale veleno Toulene in
un terreno coltivato. Nella discarica abusiva sono stati, inoltre, trovati
decine di metri cubi di terreno indenne, ammonticchiati ai lati della parte
‘infetta’. Questo terreno pulito serviva per ‘ravvivare’ lo strato
superficiale, contaminato, e permettere quindi la coltivazione degli ortaggi.
Si tratta di una constatazione di enorme gravita’ perche’ fa comprendere che
chi coltivava quegli alimenti ben sapeva dove lo stesse facendo, e soprattutto
sopra cosa”, rileva il capogruppo di Centro Democratico, il quale conclude:
“Altro gravissimo sito inquinante e’ quello della ex Resit a Giugliano,
laddove numerose inchieste hanno stabilito che per 20 anni sono stati sversati
rifiuti tossici, tra i quali i fanghi della Acna di Cengio, con la
contaminazione delle stesse falde acquifere presenti nella zona. Nelle due
cave, dette Z ed X, della ex Resit sono presenti fenomeni sconcertanti quali le
cosiddette ‘fumarole’, ossia fumi pestilenziali che si levano dalla sommita’
della discarica, rendendo irrespirabile l’aria della zona, e questo mentre nei
campi vicini si prosegue a coltivare come se nulla fosse”
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