domenica 2 marzo 2014

Intervista a Piergiorgio Sagristani, comune unico: “Accordo con Piano, Sorrento e Massa”

Il primo cittadino: al via la procedura per ridurre i costi della politica, realizzare economie di scala, offrire migliori servizi ai cittadini e pianificare grandi opere come stadio, palexpò e ospedale unico 

Sant'Agnello - “Un Comune unico, è questo il futuro della Penisola sorrentina”. Piergiorgio Sagristani torna sul tema comprensoriale che più gli sta a cuore e sul quale ha deciso di investire il patrimonio politico personale accumulato negli ultimi quindici anni. Una missione difficile, ma non impossibile. “Il nostro territorio è un gigante economico, ma un nano politico. Il PIL turistico della costiera è tra i primi in Campania, ma sui tavoli che contano non si sente la nostra voce. E’ ora di superare questo gap. La risposta può essere solo di tipo istituzionale: archiviare il municipalismo parcellizzato di tanti piccoli comuni, per dare più forza, risorse e servizi alla Penisola sorrentina”. Quello che lei propone è uno slogan, è nulla di concreto Non è così. C’è una procedura che ha un suo iter articolato e complesso, ma che prevede proprio la possibilità di mettere insieme più comuni realizzando un solo grande comune. E’ un tema di stretta attualità. Sull’isola d’Ischia stanno lavorando proprio a quest’obiettivo. Ed Ischia presenta caratteristiche analoghe alla Penisola. E dove sono le analogie La penisola è stata storicamente caratterizzata da una spiccata insularità. Per millenni il mare ha assicurato il collegamento più comodo con il resto del territorio provinciale. Solo negli anni trenta dell’800 è stata realizzata la strada carrozzabile. Parlava di una procedura prevista dalla legge Certo. E’ necessario che un consigliere regionale faccia la proposta di istituire un Comune unico tra più comuni preesistenti. Poi entrano in gioco i comuni interessati che devono, entro 60 giorni, manifestare il proprio assenso. Infine il consiglio regionale indice un referendum tra gli elettori di tutti i comuni coinvolti. Si tratta di un referendum per il quale non è richiesto il quorum per la validità. All’esito del voto, si prende atto del risultato.
 
Quanto tempo ci vuole per arrivare a questo risultato? Tre, quattro anni. Ma servono i consensi. Al momento chi è favorevole tra i sindaci Oltre a me sono favorevoli i sindaci di Sorrento, Massa e Piano. La quasi totalità dei primi cittadini e non mi sembra una base di poco conto da cui partire. Ci spieghi il senso della sua proposta Da Meta a Massa , di fatto, c’è un unico agglomerato urbano. Una sola amministrazione comunale sarebbe la soluzione istituzionale migliore per dare risposte adeguate alla particolarità dell’area. Partiamo dai costi della politica e dal numero dei politici che si riducono drasticamente. Inoltre, con il Comune unico, si può realizzare una pianificazione comprensoriale delle infrastrutture da porre a servizio del territorio: dallo stadio al Palaexpò fino all’Ospedale unico. Ma penso anche alla viabilità, alla pubblica illuminazione, agli eventi, ai lavori pubblici , ai servizi al cittadino. Per non parlare poi della necessità di avere un’unica programmazione per il turismo. Per una località di fama internazionale come la Penisola sarebbe un toccasana in grado di far crescere l’appeal e la spendibilità del territorio. Cosa ci guadagnano i cittadini? Più servizi a minor costo per una questione di economie di scala. Si considera che, secondo studi elaborati dall’Unione Europea, il numero di abitanti ottimale per un Comune è di circa 80 mila. La Penisola si avvicina di molto a questo target numerico. Centralizzare i poteri per omogenizzare un territorio che è un tutt’uno più o meno omogeneo. Decisioni più veloci per un mondo veloce ed in trasformazione continua. C’è chi dice che lei punta al comune unico perché S. Agnello le sta stretta e vuole costruire un vestito istituzionale adeguato alle sue ambizioni politiche Il Comune unico serve ai cittadini, non ai politici e tantomeno a me. Partiamo da questo. Inoltre, ho davanti altri nove anni e mezzo potenziali da sindaco. Quindi, potrei decidere di intraprendere questa battaglia più in là. Ma non guardo al mio “particolare”, né voglio fare il primo della classe. Propongo a tutti di guardare più in alto e più avanti, nell’interesse del territorio e soprattutto dei cittadini.

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