di Claudia Scaramellino, consigliere comunale di IN Movimento per Vico
Vico Equense - Strana l'atmosfera della festa di S. Ciro (d'Argento), la festa estiva, quest'anno. Nella fiera non più tanti articoli che la caratterizzavano come il ferro e gli attrezzi da lavoro, poche le bancarelle dei giochi e solo qualcuna di paglia e vimini insieme ad altri articoli, dei grandi mucchi di libri da rivendere nessuna traccia....Mancava l'odore di zucchero filato! Vi era invece tanta cineseria (che dura da Natale a San Stefano!!!) e tanta merce "pezzotta" di produzione italiana, per non dire nostrana.... I tempi sono mutati, la globalizzazione ha reso tutte le fiere uguali e a noi, che non siamo più giovani, certi cambiamenti oltre che a una doverosa riflessione sull'evidente impoverimento dell'artigianato a vantaggio dell'importazione scadente, induce un rimpianto di altre fiere. Quella che resta sempre uguale, però, è la devozione a S. Ciro,medico, rimarcata dai sospiri e dalle preghiere sommesse dei vicani, da qualche grave preoccupazione esternata da qualche lacrima, da quell'applauso finale del ritorno del Santo nella sua chiesa, che nasce da un misto di affetto e dalla speranza di poterci riessere ad applaudire S.Ciro l'anno prossimo. "San Ci' fance sta bbuoni, piensaci Tu!" Una speranza diversamente condivisa da chi ha fede e da chi è scettico...
L'ultimo botto della cassa, nel cielo di Marina di Vico, segna l'appuntamento per l'altro anno, e l'addio a questa festa che prelude la fine dell'estate. Ora ci resta, il 31 gennaio, quando S. Ciro, o' monaco, sfilerà tra la stessa devozione dei vicani...E sarebbe bello che ci fosse allora una fiera che includesse le piante e il ferro, come da tradizione, e che i vicani potessero spendere qualche soldo in più. Questa accortenza collettiva si avvertiva nella fiera, dettata dall'incertezza del domani ed era visibile a chi è sempre vissuto qui.
Nessun commento:
Posta un commento