Sentenza del Consiglio di Stato, licenziati i dipendenti del ristorante
Fonte: Alessio Gemma da La Repubblica Napoli
Vico Equense - Le lettere di licenziamento sono partite il 20 agosto. Un mese di preavviso. Perché per il 16 settembre il Consiglio di Stato ha ordinato lo sgombero di "'O Saracino", ristorante incastonato "abusivamente" sulla spiaggia di Seiano a Vico Equense. E per appena 15 giorni si consuma la beffa ai danni di 19 tra cuochi e camerieri: non avranno diritto al sussidio di disoccupazione perché avrebbero maturato i 6 mesi di assunzione necessari alcuni solo il 30 settembre. I contratti di lavoro infatti hanno come data di inizio il 30 marzo scorso, per cui i fornelli per loro si spengono troppo presto. Non per chi intravede, con la demolizione del locale, uno sbocco sul mare agognato da 30 anni: l'ex assessore regionale dc Armando De Rosa e sua moglie Flora Beneduce, attuale consigliere regionale in quota Forza Italia. Sono i proprietari del terreno confinante, dove è spuntato nel frattempo un villaggio vacanze già "condonato", ma dove la ristrutturazione di una casa colonica è finita in un processo penale per abusivismo edilizio. Imputati sono proprio De Rosa e Beneduce, i "vicini" di Francesco Aiello, proprietario di "'O Saracino".
Quando Aiello impugnò al Tar l'ordinanza di demolizione firmata dal Comune di Vico Equense per un piccolo manufatto realizzato dallo chef accanto al ristorante, De Rosa si costituì in giudizio chiedendo che l'intero "Saracino", costruito su suolo demaniale, fosse dichiarato abusivo. Era il 2009.
Si arrivò fino alla sentenza finale del Consiglio di Stato del 2011 per la quale il ristorante "era stato realizzato con una concessione implicita ma illegittima". Spiega Savia Coppola, una dei legali di Aiello insieme con Antonio Palma: «Un avvocato del Comune ha interpretato che bisognava demolire tutto, ma in base alla sentenza andrebbe adeguata la situazione di fatto a quella di diritto. Per esempio corpi di fabbrica potrebbero essere acquisiti dal Demanio e, quindi, non tutta la struttura andrebbe buttata giù». A giugno "'O Saracino" aveva ottenuto la sospensione dello sgombero fino a settembre. «Ho detto al Comune - dichiara Aiello - che sono disposto io stesso ad eseguire la demolizione, ma l'amministrazione mi risponde picche». Intanto il Tar deve ancora esprimersi su cinque questioni relative all'abbattimento sollevate in giudizio. Come la "concessione in sanatoria" chiesta dal proprietario ma negata dal Comune. Si rischierebbe un incrocio surreale: il tribunale che dà l'ok alle carte ma il ristorante che nel frattempo è stato sgomberato.
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