mercoledì 11 febbraio 2015

Ospedale e trasporti, il Pd si mobilita

Franca Rossi
Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino

Vico Equense - No all’ospedale unico di Sant’Agnello, no al degrado del sistema trasporti. E’ la posizione del Pd, circolo Carlo Fermariello, che ha organizzato alcune mobilitazioni popolari per rimarcare un’opinione condivisa da tanti. Gli appuntamenti sono due: sabato alle 16 presso la stazione della Circumvesuviana, per protestare contro l’inefficienza dell’Eav, domenica alle 10,30 in piazza Marconi per evitare che venga trasferito l’ospedale di Vico Equense. «Ci siamo battuti per il ripristino della Funivia del Faito – spiega Franca Rossi, presidente del circolo - raccogliendo 10mila firme che abbiamo presentato a Stefano Caldoro a seguito di un sit-in all’ingresso della sede della Regione Campania. Oggi pare che l’argomento da parte degli amministratori regionali sia stato affrontato e speriamo che si avvii a soluzione. Resta, però, irrisolto il problema generale dei trasporti pubblici che penalizza la nostra città». I pochi autobus dell’Eav ancora attivi completano raramente le loro corse senza imprevisti. Il servizio di pullman che dovrebbe coprire l’intero territorio di Vico Equense ha troppe carenze. Altro argomento che sta a cuore alla cittadinanza è l’ospedale. Il progetto del polo ospedaliero unico della penisola sorrentina è arrivato ufficialmente sul tavolo della commissione regionale sanità con un programma dettagliato e con l’obiettivo di intercettare i fondi necessari per finanziare la maxi-struttura. Sulla questione è arrivato il no secco da parte del Pd di Vico Equense. «E’ un progetto penalizzante – continua Franca Rossi - per la popolazione di Vico Equense, con i suoi circa 23mila abitanti e i circa 1500 posti di albergo. Inoltre è fallimentare come investimento perché al De Luca e Rossano si rivolgono anche pazienti provenienti da zone come come Castellammare, Gragnano e dintorni in particolare per ostetricia e ginecologia: un domani si rivolgerebbero a Sant’Agnello? Noi pensiamo di no».

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