mercoledì 11 febbraio 2015

Vico Equense. No alla chiusura dell'ospedale "De Luca e Rossano" ed al presidio unico: petizione per Caldoro

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense - L’incubo della chiusura dell’ospedale De Luca e Rossano finisce sulla scrivania del governatore Stefano Caldoro. Non solo. C’è anche una petizione lanciata sul web, sempre rivolta al presidente della Regione, a cui il comitato civico a difesa del plesso invoca uno stop immediato al progetto da oltre 100 milioni di euro che prevede la costruzione di un nuovo presidio in penisola. Un sogno che prevede l’accorpamento degli ospedali di Sorrento e Vico Equense che perderebbe – a detta dei firmatari dell’appello – «servizi indispensabili e fondamentali». Anche perché il nuovo maxi ospedale dovrebbe sorgere a Sant’Agnello. Città distante e che renderebbe difficoltoso il trasporto dei pazienti, soprattutto a Vico Equense. «E’ un paradosso che i cittadini di Vico Equense debbano contribuire con le loro tasche alla spesa di 110 milioni per perdere il loro presidio ospedaliero con l’annesso pronto soccorso per farlo confluire nell’ospedale unico previsto a Sant’Agnello – si legge nella petizione – Lo storico ospedale De Luca e Rossano rappresenta per Vico Equense un servizio di riferimento, fondamentale per i suoi 23mila abitanti, indispensabile per mantenere l’occupazione e necessario per il rilancio turistico. La perdita del plesso penalizzerebbe soprattutto i cittadini delle 13 frazioni collinari che sono mal serviti a causa di una viabilità interna difficilissima e disastrata, e da un sistema di trasporti pubblici carente. Gli utenti d’ora in poi dovrebbero recarsi a Sant’Agnello per le loro emergenze sanitarie e per assistenza e cure, percorrendo la Statale sorrentina intasata dal traffico, quando non interrotta per frane o altri eventi avversi».
 
Insomma, la tensione è alle stelle: «L’ospedale è situato in una posizione strategica per il migliore collegamento viario con i maggiori ospedali di riferimento di Napoli e provincia – prosegue il movimento – Inoltre ha una notevole attrattività verso un bacino di utenza extra peninsulare sia per la professionalità di sanitari e operatori che per l’accoglienza e il decoro della struttura. Pertanto sopprimerlo sarà il fallimento dell’investimento di 110 milioni di denaro pubblico, per la sicura perdita di un bacino di utenza di cittadini e villeggianti di Vico Equense ed extra peninsulari, i quali preferirebbero più agevolmente rivolgersi alle strutture ospedaliere del versante Castellammare di Stabia. Vico Equense non vuole e non merita di perdere la sua struttura, anzi vuole che venga potenziata, perché è moderna, ricostruita completamente dopo il terremoto del 1980 ed inaugurata nel 1992, ben collegata alle strade di scorrimento veloce, perfettamente funzionante, con un efficiente ed efficace pronto soccorso e con un elevato turn over di posti letto».

Nessun commento: