Reggia di Quisisana |
Castellammare di Stabia - La Reggia di Quisisana come unico polo museale. Per raccontare la città delle acque in tutte le sue sfaccettature, tra passato e presente, attraverso reperti antichi e testimonianze moderne. Dopo il via libera del consiglio comunale all'istituzione del Museo civico delle arti e della storia nel palazzo borbonico sulla collina fuori città, adesso è davvero questione di mesi perla sistemazione definitiva dello spazio espositivo in quelle grandiose sale. Lo sottolineano ma senza dare ancora date precise gli addetti ai lavori, già orientati all' allestimento e alla definizione degli spazi. Un intervento importante per il territorio stabiese che grazie al lavoro congiunto di Soprintendenza e amministrazione comunale, con la Regione Campania, finalmente darà una casa ai reperti archeologici raccolti negli anni nell'area m cui sorgeva l'antica Stabia. E non solo. Le sezioni, tutte al secondo piano, tranne l'archeologica al primo piano, saranno cinque; una in cui saranno raccolte le testimonianze della storia navale e industriale dei cantieri, una sulla storia del teatro e i suoi interpreti autoctoni come Denza, Viviani e Ruccello (a cui si aggiungerà il teatro di figura patrimonio della Ipiemme, International Puppets Museum). E poi l'archivio storico comunale dedicato a Catello Salvati, la Pinacoteca con il riconoscimento di pittori come Bonito, Tito, Gaeta, Filosa e Denza, e infine una sezione dedicata alle tradizioni religiose, turistiche ed enogastronomiche del territorio. Plaude al progetto votato all'unanimità dall'assise comunale con una delibera che prevede un direttore del museo (gestito dal Comune) e un comitato scientifico di cui farà parte anche il Soprintendente di Pompei, anche il Comitato per gli Scavi di Stabia fondato nel 1950 da Libero d'Orsi, preside e archeologo sulla collina di Varano.
«Creare un unico polo nella Reggia è una scelta importante e lungimirante che chiama tutti all'impegno e alla partecipazione - spiegano dall'ente associative - grazie all'amministrazione guidata dal sindaco Antonio Pannullo, abbiamo messo un altro tassello al mosaico per dare volto e casa alla cultura, sia essa archeologia, storia, formazione, restauro o ambiente». Il museo civico completa il disegno che il preside Libero d Orsi (al quale à associazione vorrebbe dedicare lo spazio in cui saranno allestiti i reperti archeologici) avviò nel 1959 dando vita all'Antiquarium nei locali di via Marco Mario, nel quale riunì anche i resti dell'arte paleocristiana rinvenuti alla fine dell'800 nei sotterranei della Cattedrale. Progetto in corso d'opera per l'amministrazione comunale grazie ai due milioni di euro stanziati dalla Sovrintendenza di Pompei. «La realizzazione di questo museo, a cu tanto teneva anche lo storico Pippo d'Angelo, di recente scomparso, che sarebbe state fra i primi a partecipare all'iniziativa - afferma il vicesindaco Andrea di Martino - sarà la giusta rappresentazione di quello che è il patrimonio storico artistico e culturale del nostro territorio, senza tralasciare tradizioni eccellenze. Adesso si passa all'iter burocratico per sistemare tutto in tempi brevi utilizzando personale del settore cultura».
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