domenica 18 novembre 2018

Sant'Agnello. Boxlandia, scempio infinito Il dossier in mano ai pm

Fari accesi sui parcheggi interrati realizzati senza le coperture a verde. Denuncia del Wwf, aperto un fascicolo: «Fermate il business fuorilegge» 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Sant’Agnello - Numerosi parcheggi interrati costruiti a Sant'Agnello sono fuorilegge. Perché non rispettano le prescrizioni inserite nei permessi. A cominciare dall'obbligo di ripristinare il verde situato al di sopra delle aree di sosta. Ecco perché per la terza volta in cinque anni il Wwf va all'attacco. E lo fa con una denuncia esplosiva inviata a Procura di Torre Annunziata, ministero dell'ambiente, Mibac e Soprintendente del paesaggio della Città metropolitana. Una necessità, quella di bypassare il Comune, visto che nonostante alcuni solleciti continuano, a detta degli ambientalisti, a permanere situazioni di irregolarità.
La denuncia 
Il presidente del Wwf Terre del Tirreno Claudio d'Esposito è infuriato, invoca una svolta a tutela della natura e contro l'inquinamento. Soprattutto alla luce del fatto che nonostante negli anni siano spuntati un po' ovunque parcheggi e box auto non si è risolta l'emergenza traffico, la "motivazione" che ha indotto numerosi imprenditori e signori del calcestruzzo a sventrare giardini e agrumeti per fare posto alle macchine. Sotto la luce dei riflettori degli ambientalisti, dunque, torna la realtà di Sant'Agnello dove, come documentato in un ampio dossier fotografico trasmesso all'autorità giudiziaria, ci sono almeno tré grandi parcheggi che versano in condizioni di illegalità rispetto alla necessità di provvedere alla copertura a verde.
 
«Per sbancare i preesistenti fondi agricoli e costruire quei mega parcheggi hanno impiegato davvero poco - dichiara d'Esposito - E ancora meno a vendere i costosi box ai privati ma, a distanza di anni, del verde promesso sulla copertura di molti parcheggi non ve ne è ancora traccia. La normativa sui parcheggi interrati fu varata assicurando che sarebbe stato ripristinato il verde al di sopra dei parcheggi interrati ed invece le aree sovrastanti le strutture realizzate si presentano prive di vegetazione e, in qualche caso, anche del terreno per una profondità di almeno un metro come previsto dalla legge, in contrasto con le disposizioni dei titoli abilitanti rilasciati». Ed è qui che viene a galla il caso di Sant'Agnello: «Ad oggi alcune autorimesse interrate adibite a parcheggi pertinenziali realizzate nel comune, con box già venduti e regolarmente utilizzati, si presentano con la superficie di copertura ancora senza terreno o senza alberi e in stato di vergognoso abbandono. In alcuni casi, dopo le note del Wwf, si è provveduto a realizzare una copertura "posticcia" con sparuti alberi "gnomi" di limone, piantati in appena pochi centimetri di terreno. A fine estate tale risibile impianto di alberelli si è completamente disseccato e il fondo è stato invaso da erbe infestanti».
Sos alla Procura 
Ecco perché adesso gli ambientalisti rincarano la dose e auspicano un intervento celere della Procura di Torre Annunziata.

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