Tra le pagine e i personaggi di questo libro si ritrovano emozioni, sentimenti, odori, sapori, abitudini della vita quotidiana degli italoamericani e degli italiani che vivono a New York dalla fine dell'Ottocento, e hanno contribuito fino ad oggi a creare il mito della "Grande Mela".
Vico Equense -.Presentato nella sala delle Colonne all’Istituto Santissima Trinità e Paradiso il libro «Veniero, storie di emigranti italiani a New York» di Germana Valentini (edito da Colonnese). Si tratta della storia di tre famiglie, partite da Vico Equense tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, che hanno costruito il mito di una delle pasticcerie italiane più antiche e famose della Grande Mela. Nel corso della presentazione è stata consegnata a Robert Zerilli, pronipote di Antonio Veniero, una targa, una pergamena e le chiavi simboliche della città di Vico Equense. L’autrice nel testo ricostruisce le vicende familiari di tre dinasty che hanno fatto fortuna nel nuovo mondo. Tra queste, oltre ai Veniero e ai Di Palma, anche gli Zerilli, i parenti di Bruce Springsteen (Zerilli è infatti il cognome di sua madre Adele). Gli Zerilli, in particolare, erano proprietari dell'omonimo Gran caffè in piazza Umberto I a Vico Equense. E alla spicciolata decisero di trasferirsi Oltreoceano per fare fortuna. Il volume è il frutto delle accurate ricerche dell'autrice, effettuate, in gran parte a New York. Rientra dunque a pieno titolo tra i saggi, pur risultando avvincente come un romanzo che attraversa quasi un secolo e mezzo di storia. tra le pagine e i personaggi del libro, corredato di foto d'epoca, documenti inediti e contenuti speciali, si ritrovano emozioni, sentimenti, odori e sapori, abitudini della vita quotidiana degli italoamericani che hanno contribuito a creare il mito della Grande Mela. Come Antonio Veniero, originario di Vico Equense, partito da Napoli nel 1885 per cercare fortuna nel Nuovo Mondo. Fu lui a dare il là alla nascita e al successo di «Veniero Caffè e Pasticceria», un successo incrementato anno dopo anno che non conosce segni di stanchezza. «Chi entra da Veniero's - spiega Germana Valentini - viene ancora accolto da un'ondata di profumo di caffè e dolci appena sfornati, come fin dal 1894. Seduti ai tavoli nel bar si respira un senso di pace e attaccamento alla tradizione difficile da trovare nei frenetici locali di Manhattan».
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