Vico Equense - Rimosso il materiale franato dal costone roccioso e precipitato lungo la carreggiata dell’ex Statale 269, che conduce alla vetta del Monte Faito. Chiusa all’inizio di gennaio, per uno smottamento di pietre che invase la sede stradale all’altezza della Grotta del Fico (FOTO). La Città Metropolitana, ente titolare della gestione dell’ex statale 269, fu costretta a chiudere al transito la strada, che con i fondi del Genio civile è stata riaperta con imbrigliature e reti. Una notizia attesa con trepidazione dai circa 150 residenti della montagna e dai titolari delle attività turistico-ricettive della zona che hanno più volte sollecitato interventi per ripristinare la circolazione veicolare. Intanto continua il braccio di ferro tra il presidente del "Wwf Terre del Tirreno" Claudio D'Esposito e il Comune di Vico Equense, per i lavori che si stanno tenendo sul Faito di un impianto antincendio lungo 11 chilometri, più sottoservizi. Il progetto è finanziato con 2 milioni circa di fondi Pnnr e riguardano la creazione dell'importante rete di approvvigionamento dei bocchettoni idrici su tutta la montagna. Dopo la terribile stagione degli incendi nel 2017 e tanti altri roghi che si sono ripetuti negli anni, la rete idrica dovrebbe essere l'utile strumento per prevenire e semmai contenere le fiamme. "Uno scempio sul Faito. Alberi secolari tagliati. Martelli pneumatici, escavatori e ruspe usati per allargare una strada e installare lampioni dove mettono solo in fuga gli animali", denuncia il Wwf presentando documentazione e dossier fotografico in Procura a Torre Annunziata.
Parlando di una "devastazione di uno dei luoghi più belli della Campania". Nella nota, inviata anche a carabinieri e polizia, è spiegato cosa starebbe avvenendo secondo gli ambientalisti. Le ruspe sono arrivate qualche mese fa, ma fino a oggi nessuno è mai intervenuto. “Insisteremo” fa sapere il Wwf. Il Comune dal canto suo sostiene che i progetti sono legittimi e dotati di tutti i pareri e le autorizzazioni necessarie. "Attendiamo fiduciosi le determinazioni che saranno assunte, ma non credo ci sia molto da fare" afferma il vice sindaco Benedetto Migliaccio. “Una possibile sospensione degli interventi in essere rappresenterebbe una iattura per l’intera comunità – spiegano alcuni residenti e operatori economici del Faito - sul terreno della concreta accessibilità alle nostre abitazioni ed allo stesso tempo produrrebbe un incalcolabile danno per le attività economiche che continuano ad esistere e a resistere nonostante le enormi difficoltà riscontrate quotidianamente e legate ad un protratto e continuo abbandono del territorio”.
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