di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino
Sorrento - La sanità pubblica sempre più costretta a fare i conti con la carenza di medici. Neurologi, ortopedici, cardiologi. Sono queste le figure professionali che mancano in misura maggiore, almeno per quanto riguarda l'Asl Napoli 3 Sud. Tanto che la direzione sanitaria è intenzionata a non tralasciare alcuna azione pur di raggiungere l'obiettivo di coprire i posti vacanti tra il personale medico di alta specializzazione nei presidi ospedalieri distribuiti sul territorio aziendale. E lo fa lanciando un avviso per raccogliere le manifestazioni di interesse per il conferimento di incarichi in regime di lavoro autonomo, della durata di sei mesi, per un massimo di 38 ore. L'ASL «Il nostro intento è chiaro - evidenzia il direttore generale dell'Azienda sanitaria, Giuseppe Russo - vogliamo usare tutti i mezzi a nostra disposizione, in accordo con le indicazioni proposte dall'amministrazione regionale, per colmare la carenza di personale medico che rischia di ripercuotersi sulla qualità dell'assistenza sanitaria. In questo periodo specialmente nelle zone costiere e in quelle ad alta affluenza turistica». In effetti da tempo sono proprio i presidi della penisola sorrentina quelli che più avvertono l'emergenza legata al numero insufficiente di medici ed infermieri. Situazione legata principalmente alle difficoltà nel raggiungere il posto di lavoro per chi non risiede in zona e, nel caso si decida di trasferirsi, a trovare un alloggio in Costiera. E così in tanti rinunciano.
LE STABILIZZAZIONI
Proprio allo scopo di fronteggiare queste difficoltà, l'Asl Napoli 3 Sud, tra il 2023 e il 2024, ha proceduto a stabilizzare una quota considerevole di precari da distribuire tra gli ospedali aziendali. In totale 150 addetti tra assistenti sociali, neuropsicomotricisti, funzionari in scienze motorie, sociologi, infermieri pediatrici fisioterapisti, educatori professionali, biologi nutrizionisti, logopedisti, operatori in scienze dell'educazione, operatori informatici, ostetrici, infermieri professionali, operatori sociosanitari, tecnici della prevenzione, sono entrati in servizio solo lo scorso luglio. Un numero tutt'altro che trascurabile che si aggiunge alle stabilizzazioni già effettuate nei mesi passati che hanno riguardato circa 650 operatori tra cui molte figure apicali come primari e dirigenti del comparto. «Tutte azioni aggiunge il manager Russo che si sommano a quelle messe in campo dalla Regione. Tra le più significative l'indizione del concorso unico per la copertura di 363 posti di dirigente medico di medicina d'emergenza-urgenza. Queste ed altre iniziative potranno assicurare la riapertura di importanti servizi sanitari sul nostro territorio».
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