di Gennaro Scala - Il Corriere del Mezzogiorno
Scelgono abitazioni isolate, ci entrano di notte e portano via quello che possono. Sono cauti, scaltri, veloci. Indossano guanti, hanno il volto coperto e utilizzano auto di grossa cilindrata con targhe rubate per defilarsi indisturbati. È l'identikit di una banda di ladri che sta terrorizzando la Penisola, da Massa Lubrense a Vico Equense. I furti in casa denunciati ai carabinieri di Sorrento sono almeno cinque negli ultimi giorni.Il fenomeno va avanti da almeno un mese e sta tenendo con il fiato sospeso tanto i residenti che chi ha scelto la zona per trascorrere le vacanze. Come il caso di una famiglia di Posillipo che, per non lasciare i gioielli incustoditi in casa, ha deciso di portarli al mare. È lì che hanno colpito i ladri, portando via un grosso bottino in oro e preziosi, oltre che 16mila euro in contanti. Colpite anche due abitazioni di una donna americana. Ma c'è di più. Pare che in alcuni casi i malviventi, attraverso l'impianto di condizionamento, abbiano introdotto una sostanza soporifera nella casa da colpire narcotizzando le vittime che si sono accorte, solo il giorno, di essere stati derubati. I carabinieri sono al lavoro e i sospetti sono su un gruppo di specialisti di etnia rom. Ma non si esclude che possa esserci qualche basista che agisce sul territorio; qualcuno che indica quali case valga la pena colpire.
«Non si tratta di ladri violenti - specificano gli investigatori - Se vengono scoperti scelgono la fuga». Ed è proprio su quello che si sta lavorando, sulle vie di fuga. In alcuni video di telecamere di sorveglianza sarebbero state immortalate alcune auto sospette. Una è stata tracciata sia a Castellammare di Stabia che a Orta di Atella, in provincia di Caserta. Il sindaco Lorenzo Balduccelli afferma: «C'è preoccupazione, ma ho coinvolto le forze dell'ordine. È un problema che interessa l'intera penisola e anche oltre. Con la videosorveglianza stiamo cercando di arginare il fenomeno». Altre zone colpite sono Meta e Piano di Sorrento. In uno dei furti registrati nella zona, a entrare in azione è stata «la banda della chiave bulgara». La porta non era forzata, ma chiusa solo con una mandata. Quando il proprietario dell'alloggio ha aperto l'uscio, lo spettacolo che gli si è parato davanti era agghiacciante. Tutto sotto sopra. Armadi svuotati, qualunque scatolina che potesse ricordare anche solo vagamente un portagioie, era stata aperta. Persino i divani ribaltati e senza cuscini. Svuotati anche il freezer e il congelatore. Su mobili e scaffali le tracce dello scongelamento dovuto al gran caldo. Pesce, gelato, verdura. Persino una pastiera. «A volte ci sono persone che nascondono catenine e anelli nei cubetti di ghiaccio... ma di quest'abitudine sono al corrente anche i ladri» spiegano gli investigatori.
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