Ciriaco De Mita non ci sta. Escluso dal comitato ristretto di venti «saggi» che si è costituito all’interno della commissione nazionale statuto di cui fa parte, raddoppia la dose di polemica di fronte alla notizia dell’inclusione, all’interno dello stesso comitato, dell’assessore provinciale di Napoli Giovanna Martano: «Ho letto sui giornali - dice - della nomina di una donna napoletana che ha brillato per il suo silenzio». Una risposta piccata all’ironia della Martano, che aveva commentato l’accaduto in un altro modo: «Il mondo cambia, anche se qualcuno non se ne accorge». Fatto sta, dice De Mita, che «io alla mia età non ho bisogno di galloni». Insomma il problema non è personale: «Ho ritenuto e ritengo la commissione il luogo più importante per la formazione del nuovo partito perché è della configurazione che gli si dà che si capisce se ci si muove per il recupero della democrazia rappresentativa o si finirà per accettare la deriva nuovista e plebiscitarista». Secondo De Mita «il problema è politico: occorre recuperare il dialogo con gli elettori per meritare la rappresentanza. Parteciperò alla discussione perché per me è dirimente la definizione del partito. Sono convinto della necessità di costruire un partito popolare, federato».
domenica 25 novembre 2007
De Mita risponde alla Martano
Ciriaco De Mita non ci sta. Escluso dal comitato ristretto di venti «saggi» che si è costituito all’interno della commissione nazionale statuto di cui fa parte, raddoppia la dose di polemica di fronte alla notizia dell’inclusione, all’interno dello stesso comitato, dell’assessore provinciale di Napoli Giovanna Martano: «Ho letto sui giornali - dice - della nomina di una donna napoletana che ha brillato per il suo silenzio». Una risposta piccata all’ironia della Martano, che aveva commentato l’accaduto in un altro modo: «Il mondo cambia, anche se qualcuno non se ne accorge». Fatto sta, dice De Mita, che «io alla mia età non ho bisogno di galloni». Insomma il problema non è personale: «Ho ritenuto e ritengo la commissione il luogo più importante per la formazione del nuovo partito perché è della configurazione che gli si dà che si capisce se ci si muove per il recupero della democrazia rappresentativa o si finirà per accettare la deriva nuovista e plebiscitarista». Secondo De Mita «il problema è politico: occorre recuperare il dialogo con gli elettori per meritare la rappresentanza. Parteciperò alla discussione perché per me è dirimente la definizione del partito. Sono convinto della necessità di costruire un partito popolare, federato».
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