lunedì 1 settembre 2008

Dall’agave blu il gelato versione light

Vico Equense - La fantasia dei maestri gelatai della costiera vola fino in Messico. Per «rubare» il gusto dell’agave blu (la stessa pianta da cui i messicani ricavano la tequila) e inventare un nuovo gelato amico della linea. A firmare la trovata è il laboratorio di «Gabriele», tempio del gelato di Vico Equense, amato da Susanna Agnelli e da Hillary Clinton e da poco recensito dal Washington Post. Nella rinnovata struttura di corso Umberto I il gelato realizzato con il succo di agave blu biologica, un nettare a basso contenuto glicemico, spopola tra i protagonisti della movida estiva. «Anche quest’estate - spiegano Liberato e Raffaele Cuomo, eredi della missione gastronomica del celebre Gabriele - abbiamo cercato di coniugare innovazione e tradizione». Se il gelato al succo di agave è il must di questa estate l’innovazione va di pari passo con la tradizione. Così, gli amanti di coppe e coni possono scegliere anche il revival dei gusti che a partire dal 1967, anno di apertura del locale vicano, hanno fatto di Gabriele una meta obbligata, tutti serviti con il coinvolgente sorriso di Enza Di Martino, moglie di Liberato. Per chi, invece, è alla ricerca di sapori tradizionali legati all’antica arte casearia ecco la «gemma di Vico», il celebre provolone del monaco servito con stuzzicanti assaggi in un elegante piatto insieme ad altri dieci formaggi, tra cui «a me me piace ’o blues» di capra, o la cremosissima di mucca «Jersi», il tutto accompagnato dal nettare di uve napoletane delle «Vigne di Parthenope». (Umberto Celentano il Mattino)

2 commenti:

adriano ha detto...

Grande negozio di gastronomia! Qualità dei prodotti altissima ! Quando entro la vetrina dei formaggi mi sorride talmente mi conosce e il mio colesterolo scappa terrorizzato perchè sà che avrà dei picchi tremendi. Mi metto lì e li contemplo come faccio in libreria dove sto bene solo a guardare centinaia di copertine che sono lì ad aspettare di essere sfiorate da mani curiose. L'altra sera ho avuto un esperienza metafisica: Pecorino avvolto in fogli di noci accompagnato da marmellata di amerene , gelatina di prugne innaffiato con un barberesco che innescava reazioni atomiche nel mio palato e nella mia coscienza sportiva che calcolava sempre più i minuti di corsa in più da fare il giorno dopo . L'ultima cosa : il bignè al ciccolato venduto sola la domenica può sembrare un dolce banale ma fatto ad alti livelli ....

Anonimo ha detto...

La gastronomia è la prova provata di come quest'amministrazione abbia preso la fissa dei lavori pubblici più o meno abusivi credendo di fare il bene del paese.
Ci sono città che vivono di queste delizie, senza sventrare mezzo territorio o ridurre antichi casali come Moiano in un ammasso di monnezza abusiva dove i turisti scappano e i ragazzi di giorno fanno i muratori in nero e di notte si drogano.
Un grazie a questa amministrazione.