Vico Equense – La dimensione di ciò che accade, all’indomani dell’addio di Veltroni, riempie intere pagine dei quotidiani. Il Partito democratico è in frantumi, tutti ad interrogarsi; reggenza o congresso prima delle Europee? In rete si è sviluppata una specie di psicoterapia collettiva, la nomenklatura è sotto assedio, via i doppiogiochisti, via D’Alema, Rutelli, Fioroni e tanti altri. La rabbia corre veloce e trova sfogo intasando i siti dei giornali on line. Quello che non trovi nella carta stampata, o in rete, sono i particolari, quelli che ci fanno comprendere, un po’ meglio, ciò che sta veramente accadendo alla sinistra. Stamani, un compagno ottantacinquenne, iscritto al PCI dal ’46, un’intera esistenza a sinistra, mi ha dato le sue tessere. “Tienile, non voglio saperne più …” Un gesto carico di significato – che non credo di meritare – di una persona semplice che ha sempre fatto politica per etica e per passione, e non in modo opportunistico, che non si sente rappresentato da questo PD.
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