lunedì 17 agosto 2009

Crollo massi, lavori sotto accusa

Gli abitanti denunciano: frana annunciata, l’area è dissestata

Vico Equense - Non si placano le polemiche dopo la caduta dal masso che sabato ha bloccato per sette ore la circolazione sulla statale sorrentina. Dopo la levata di scudi da parte dei sindaci della Costiera, ora scendono in campo gli abitanti di Montechiaro, la frazione collinare a confine con Meta, che già in primavera avevano, con un esposto presentato ai carabinieri di Vico Equense, denunciato i rischi di dissesto idrogeologico dell’area in seguito ai lavori per la realizzazione dell’impianto di depurazione di Punta Gradelle in corso nel costone roccioso non lontano dal centro abitato e dalla zona coinvolta nell’ultimo episodio di caduta massi. Al centro delle polemiche le continue vibrazioni a cui sarebbero state sottoposte numerose abitazioni in vari periodi, a partire dalla primavera del 2008, destando allarme e preoccupazione tra i residenti della zona. Il timore è confermato dall’ingegnere Raffaele De Simone: «Premesso che siamo a favore del completamento del depuratore, fin dallo scorso ottobre abbiamo sollecitato l’Autorità di bacino del Sarno, ente di riferimento per le problematiche idrogeologiche, a pronunciarsi ufficialmente sulla necessità di un parere tecnico sulla conformità dell’opera e sulle modalità di esecuzione viste le precarie condizioni geologiche della nostra zona. Un’area che la stessa autorità ha classificato come rossa, ovvero ad alto rischio». «Ebbene - continua De Simone - abbiamo appreso da tecnici dell’ente che non è stata rilasciato alcun parere sul progetto. Il tutto mentre nell’ultimo anno e per periodi di alcuni mesi le nostre case hanno subito violente sollecitazioni in seguito alle operazioni di scavo eseguite probabilmente con esplosivo». Ora i cittadini intendono dar vita a un comitato che possa ufficialmente interloquire con le varie autorità per avere risposte esaurienti e rassicuranti. Per questo a breve sarà inoltrata di nuovo una richiesta all’Autorità di bacino del Sarno per conoscere se ci sono connessioni tra l’esecuzione dell’importante opera pubblica e il rischio di alterazione del precario stato di sicurezza del costone che da Montechiaro scende fino all’abitato di Meta. «Costituiremo a giorni un comitato per vedere tutelati i nostri diritti - afferma l’avvocato Amalio Landolfi, uno degli storici villeggianti di Montechiaro – perché finora ci è sembrato di imbatterci in un muro di gomma, tra i vari uffici pubblici, per sapere se esiste il nulla osta necessario per gli interventi che riguardano aspetti geologici del territorio. Quello temevamo è avvenuto con il crollo dei massi sabato scorso. Ma fino a quando si potrà contare sulla buona sorte per evitare tragedie o penalizzare l’economia della costiera con i continui blocchi del traffico della statale?». Un quesito angosciante, che merita da parte delle competenti autorità una risposta sollecita ed esaustiva per tranquillizzare una comunità di oltre cinquecento abitanti. (Umberto Celentano il Mattino)

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