mercoledì 17 febbraio 2010

Intervista a Guglielmina Ciampa della Lista civica Insieme per Sorrento

Sorrento - Siamo andati presso il patronato sindacale di via degli Aranci 139, dove da anni è impegnata la Dirigente Sindacale Guglielmina Ciampa, candidata nella Lista civica Insieme per Sorrento con Sindaco Rosario Fiorentino. Abbiamo incontrato un ambiente familiare, persone semplici il così detto “popolo senza voce”. La candidata alla carica di consigliere ci ha accolto con affettuosità, anche se dal suo viso trapela l’impegno e la passione con cui quotidianamente affronta l’emergenze sociali: pensioni al minimo, invalidità, sfattati, indigenti, disoccupati, etc. Dopo i saluti di rito le abbiamo rivolto le seguenti domande: Chi è Guglielmina Ciampa? Sono Guglielamina Ciampa, nata a Sorrento da genitori sorrentini doc, ho sempre lavorato nel sociale prima a via San Nicola, poi in via degli Aranci. Amo la nostra Sorrento e godo nel vederla diventare sempre più bella e moderna, mi rattrista, al contrario, il costatare una Sorrento a due velocità: benestanti sempre più “grassi” e media borghesia sempre più vicina all’indigenza. Sono una di voi, modesta per cultura, modesta per reddito, vorrei aiutare tanti sorrentini che da anni sono senza speranza, molto spesso abbandonati con figli senza lavoro, senza futuro. Quali sono le proposte che intende inserire nel programma elettorale del candidato sindaco Rosario Fiorentino e quali le priorità? Il mio lavoro mi consente di monitorare i bisogni, le aspettative e le necessità di tanti nostri concittadini. Gli alberghi sono aumentati di numero, di piani, di stanze, di posti letto, l’edilizia economica popolare è inesistente, abbiamo ancora terremotati in abitazioni comunali, la casa a Sorrento, per i sorrentini è un miraggio. Per le politiche sociali bisogna voltare pagina e destinare risorse adeguate alle diverse emergenze sociali presenti sul territorio a partire dagli anziani, assistenza alle donne che devono lavorare, perché è sempre più difficile arrivare a fine mese anche quando si lavora in due, ma si paga un affitto da “capogiro”. Il lavoro è un diritto previsto dalla Costituzione, mentre invece tante volte bisogna chiedere l’elemosina, oppure essere presi in giro. Emerge con chiarezza che la casa è la priorità in assoluto? Si , infatti occorre avviare un piano straordinario che prevede l’edilizia economica popolare e rimettere in commercio le tante civili abitazioni sottratte al mercato dell’affitto, garantire a tutte le giovani coppie indigenti, di cui almeno uno dei contraenti sia sorrentino e che decidono di mettere casa a Sorrento, il Comune per il primo anno contribuirà al 50% dell’affitto e se nel frattempo nascono figli il beneficio si protrarrà fino al compimento del terzo anno dell’ultimo nato. La casa, la famiglia, le famiglie in difficoltà, i servizi in assistenza dell’infanzia, degli anziani, dei portatori di handicap, dei malati allettati, non autosufficienti, terminali saranno il mio primo pensiero di consigliere comunale. E sui servizi sociali? Tante cose vanno cambiate. L’attenzione deve essere rivolta alle persone allettate, agli invalidi, non in grado di deambulare, al Centro di Igiene mentale ed in particolare all’asilo nido. Dobbiamo impegnarci ad affrontare con urgenza e risolutezza queste problematiche che riguardano tante persone in serie difficoltà. Tra i Sindaci canditati cosa la spinta ad allearsi con Rosario Fiorentino? Mi candido nella lista Insieme per Sorrento con sindaco Rosario Fiorentino . Non è una scelta di colore politico, di opportunità, di cernita: tutti i candidati a Sindaco sono brave persone. Ribadisco ciò che ho espresso nella lettera comunicato stampa all’atto dell’ accordo politico. Mi candido con Rosario Fiorentino perché lo sento più vicino a me come pensiero, come lavoro,come provenienza. Spero che Rosario non nato ricco, figlio di modesti lavoratori, possa prestare più attenzione alla mia voce di vostra rappresentante, di vostra portavoce, di Consigliere Comunale di quella parte di cittadini inascoltati, dimenticati, trascurati, senza voce. (Maria Grazia Verde)

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