sabato 27 febbraio 2010
Il Consiglio approva il piano casa
Sorrento - Ci sarà spazio solo per l’edilizia sociale nel piano casa di Sorrento, mentre non è prevista la possibilità di intervenire sulle abitazioni private. L’altra sera il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il provvedimento che prevede la zonizzazione delle aree dove si intendono far sorgere i nuovi insediamenti abitativi. In sostanza, la delibera ribadisce quanto già stabilito dal Piano urbanistico comunale approvato recentemente in via definitiva dallo stesso Consiglio comunale e cioè che l’unica zona dove è possibile edificare è quella collinare del rione Atigliana. Qui saranno costruiti gli alloggi di edilizia sociale, ossia quelle che in passato venivano definite cooperative edilizie e che rientravano nel dettato normativo della ex legge 167. «Siamo soddisfatti – sottolinea il sindaco Marco Fiorentino – di aver dato in tal modo un’ulteriore risposta ai tanti cittadini che da anni attendono di poter avere una casa propria. Ovviamente, trattandosi di edilizia sociale, nella graduatoria saranno favoriti i nuclei familiari con redditi più bassi». Soddisfatti i soci delle cooperative edilizie di Sorrento, i quali, presenti in massa alla seduta del Consiglio comunale, hanno accolto con un applauso il voto unanime attraverso il quale l’assemblea ha licenziato il provvedimento. «Abbiamo acquistato il suolo che sorge alle spalle del palazzetto dello sport 18 anni fa – spiega Nicola Esposito, presidente del Consorzio cooperative della penisola sorrentina – ed ora finalmente intravediamo uno spiraglio». La proposta dei soci della cooperativa prevede la realizzazione di 85 alloggi di 65 o 95 metri quadri, divisi in palazzi di 5 piani. Ora la delibera passa all’esame della Provincia che deve approvare la variante al piano regolatore. A questo punto, gli atti tornano al Comune che invierà alla Provincia i progetti degli insediamenti per l’approvazione definitiva che necessita anche del nulla osta della Soprintendenza. «Auspichiamo che l’iter sia breve – aggiunge Esposito – considerato che la normativa speciale abbatte i tempi burocratici del 50 per cento». (Massimiliano D’Esposito il Mattino)
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