La manifestazione per il procuratore aggiunto minacciato dalla camorra
Torre Annunziata - «Liberi di volare, per la legalità, per la giustizia e per il futuro di Torre Annunziata». È lo slogan scelto per la manifestazione di solidarietà al magistrato Raffaele Marino destinatario di una busta con sette proiettili, e alla sua scorta. Un presidio della legalità, organizzato attaverso Facebook, e tenutosi ieri mattina all'esterno del tribunale di Torre Annunziata, che per l'occasione ha aperto le sue porte in un giorno festivo. Oltre cinquecento persone hanno gridato il loro no alla camorra, e manifestato la solidarietà al magistrato: cittadini, professionisti, sacerdoti, sindaci di Pompei, Boscoreale, San Sebastiano al Vesuvio, e Trecase, e tantissimi bambini. Durante la giornata, lettura di articoli della Costituzione, brani di libri sulla criminalità organizzata, tra cui Gomorra di Roberto Saviano. In cielo come simbolo della liberazione, e della voglia di volare, aquiloni colorati. Una mobilitazione senza precedenti che segue il successo del giorno prima della maratona no stop dei ragazzi di Radionuovevoci. Un lunghissimo applauso ha accolto il discorso del magistrato Raffaele Marino, che visibilmente commosso ha stretto le mani di tutti i presenti: «Dico grazie ai cittadini di Torre Annunziata - ha detto Marino - per questa manifestazione di solidarietà nei miei confronti. Se sono riuscito a vincere questo momento di difficoltà lo devo alla gente. Quando mi hanno riferito che c'erano tanti contatti su Facebook ho capito che la manifestazione «Liberi di volare» poteva rappresentare un momento di riscatto per questa terra che amo tanto. L'aspetto più tragico che noto in questa città - prosegue Marino - oltre a quello della presenza della criminalità organizzata, è il lassismo amministrativo, e il senso di abbandono. Una situazione che però possono risolvere i cittadini stessi. Se non lo fanno loro, temo che non lo faccia nessuno, perché intorno c'è tanta indifferenza. Se ognuno offre il proprio contributo, possiamo farcela. Le coscienze - conclude il magistrato - si sono mobilitate da subito, ed io dopo un giorno di comprensibile sbandamento, ho compreso che non bisogna arrendersi alle logiche criminali. I messaggi di solidarietà della gente e la presenza alla manifestazione, ne sono la più esplicita testimonianza». Soddisfatto anche l'ex assessore delle giunte Cucolo e Monaco, Pierpaolo Telese, promotore del gruppo di solidarietà su Facebook: «Tutto è nato - spiega Telese - quando guardando la rassegna stampa, ho appreso la notizia dei sette proiettili inviati al magistrato Marino. Ho provato un modo di sdegno che mi ha spinto ad avviare un meccanismo solidale su Facebook. Dopo dodici ore eravamo già in 500 così si è deciso di organizzare una manifestazione il 25 aprile per una sorta di nuova liberazione. Una festa dedicata al lavoro dei magistrati, delle forze dell'ordine e al coraggio degli imprenditori che denunciano. A loro diciamo che non sono soli». «Una grande mobilitazione - ha detto il sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita - che dimostra ancora una volta il ritrovato senso della legalità e della giustizia da parte della cittadinanza che è stanca della presenza della criminalità organizzata. Possiamo continuare su questa scia grazie all'impegno e al lavoro di tutti, in primis della forze dell'ordine e dei magistrati come Marino che lottano quotidianamente per affermare il senso della legalità in questa città. Politica? Il contrasto alla criminalità organizzata- ammonisce Starita- non deve e non può avere colore politico, qualora lo avesse, sarebbe davvero triste e non si andrebbe da nessuna parte». (Maurizio Sannino il Mattino)
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