La replica dell’assessore Tito: si preoccupino del degrado di cui sono responsabili le passate amministrazioni
Meta - Non accenna a scemare la polemica sui lavori di restyling di piazza Casale che ormai si protraggono dallo scorso novembre. Nelle passate settimane, molti residenti e commercianti avevano lamentato la durata eccessiva e le modalità di realizzazione dell’intervento colpevoli di aver messo in ginocchio gli esercizi commerciali e compromesso irrimediabilmente la vivibilità della zona. Adesso, a gettare benzina sul fuoco è Domenico Di Prisco, vice-presidente di Vivimeta, il gruppo civico, presieduto da Teodoro Anastasio, che tra i vari obiettivi persegue anche quello di sollecitare l’amministrazione comunale affinché garantisca un livello adeguato di vivibilità ai cittadini metesi. «I commercianti che continuano a lamentare la durata eccessiva dei lavori – dice Di Prisco – sono gli stessi che hanno più volte sollecitato l’interruzione dell’intervento, prima in concomitanza delle festività natalizie e poi in occasione della Settimana Santa: le proteste per la durata eccessiva del restyling, perciò, mi sembrano assolutamente fuori luogo». E non finisce qui: secondo Di Prisco, infatti, «è ridicolo pensare che i lavori possano ridurre il volume di affari degli esercizi commerciali insediati nella piazza e nelle strade limitrofe: il restyling della zona non potrà che vivacizzare l’intera area, migliorando la qualità della vita dei cittadini e favorendo di conseguenza gli stessi commercianti, che ne riceveranno un importante ritorno in termini economici». Intanto, nella polemica interviene anche Giuseppe Tito, assessore al Corso pubblico e principale promotore dell’intervento di restyling di piazza Casale: «Piuttosto che lamentarsi – dice - i commercianti e i residenti dovrebbero riflettere sull’incuria e sul degrado in cui la zona è piombata nel corso degli ultimi vent’anni a causa dell’inerzia delle amministrazioni». Infine, una considerazione sulla fontana in via di realizzazione che i commercianti hanno già duramente criticato nel timore che essa possa sottrarre spazio per la sosta delle automobili, incidendo così negativamente sulle loro attività. (Ciriaco M. Viggiano il Mattino)
Meta - Non accenna a scemare la polemica sui lavori di restyling di piazza Casale che ormai si protraggono dallo scorso novembre. Nelle passate settimane, molti residenti e commercianti avevano lamentato la durata eccessiva e le modalità di realizzazione dell’intervento colpevoli di aver messo in ginocchio gli esercizi commerciali e compromesso irrimediabilmente la vivibilità della zona. Adesso, a gettare benzina sul fuoco è Domenico Di Prisco, vice-presidente di Vivimeta, il gruppo civico, presieduto da Teodoro Anastasio, che tra i vari obiettivi persegue anche quello di sollecitare l’amministrazione comunale affinché garantisca un livello adeguato di vivibilità ai cittadini metesi. «I commercianti che continuano a lamentare la durata eccessiva dei lavori – dice Di Prisco – sono gli stessi che hanno più volte sollecitato l’interruzione dell’intervento, prima in concomitanza delle festività natalizie e poi in occasione della Settimana Santa: le proteste per la durata eccessiva del restyling, perciò, mi sembrano assolutamente fuori luogo». E non finisce qui: secondo Di Prisco, infatti, «è ridicolo pensare che i lavori possano ridurre il volume di affari degli esercizi commerciali insediati nella piazza e nelle strade limitrofe: il restyling della zona non potrà che vivacizzare l’intera area, migliorando la qualità della vita dei cittadini e favorendo di conseguenza gli stessi commercianti, che ne riceveranno un importante ritorno in termini economici». Intanto, nella polemica interviene anche Giuseppe Tito, assessore al Corso pubblico e principale promotore dell’intervento di restyling di piazza Casale: «Piuttosto che lamentarsi – dice - i commercianti e i residenti dovrebbero riflettere sull’incuria e sul degrado in cui la zona è piombata nel corso degli ultimi vent’anni a causa dell’inerzia delle amministrazioni». Infine, una considerazione sulla fontana in via di realizzazione che i commercianti hanno già duramente criticato nel timore che essa possa sottrarre spazio per la sosta delle automobili, incidendo così negativamente sulle loro attività. (Ciriaco M. Viggiano il Mattino)
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