Minacce anche a Cosentino
Regione Campania - C'è anche il nome di Nicola Cosentino fra i destinatari di minacce citati dalle sediceti 'Nuove Brigate Rosse' nella lettera recapitata nella villa dei Mastella a Ceppaloni. Scritta a penna con caratteri in stampatello, la lettera minaccia di morte il segretario dell'Udeur, Clemente Mastella, sua moglie Sandra Lonardo, consigliera regionale, il governatore Stefano Caldoro, l'assessore regionale al Lavoro Severino Nappi ed il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, coordinatore del Pdl in Campania. Cinque politici a cui sono simbolicamente destinati i cinque proiettili messi dentro la busta: due esplosi e tre inesplosi. La lettera - presa in custodia dai Carabinieri - termina con queste parole: ''Morirete tutti''. ''Cari amici, queste nuove minacce alla nostra famiglia devono far riflettere un po' tutti. Quando si alimenta un clima di odio, di contrapposizione dura, questi sono i risultati. Io comunque sono serena e ancor più determinata a continuare nel mio lavoro in rappresentanza della mia regione, del mio territorio, della gente che mi ha dato fiducia. Non mi faccio certo intimidire''. Così Sandra Lonardo commenta su Facebook. ''Di sicuro non fa piacere ricevere proiettili, lettere minacciose, telefonate anonime... - aggiunge Lonardo - E' un'esperienza che non auguro a nessuno. Ma la cosa migliore da fare e' opporre alla violenza di nemici tanto vigliacchi la forza delle idee, dei propri convincimenti''. ''La questione è molto seria e richiede una risposta politica generale e responsabile da maggioranza e opposizione. Chiedo al Prefetto e al Questore, oltre che di tutelare come è ovvio l'incolumità degli esponenti politici minacciati, di proteggere anche la sede del partito Popolari Udeur''. Questa la richiesta avanzata dal segretario campano dell'Udeur, Giulio Di Donato. Per Di Donato, ''è stato un errore sottovalutare le tensioni sociali che si sono già manifestate in numerosi atti di ribellismo metropolitano con violenze alle persone, distruzione di pullman e teppismo vario. E' molto probabile che all'interno del movimento di disoccupati si annidi una cellula di provocatori. L'atto intimidatorio di oggi ne è la conferma''.
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