La maggioranza ha rinviato gli atti alla procura di Milano in quanto ritiene competente il Tribunale dei ministri poiché Berlusconi avrebbe telefonato alla questura milanese per chiedere notizie di Karima «Ruby» el Mahroug in quanto la riteneva nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak. “Con una menzogna – commenta Giuseppe D’Avanzo su Repubblica - che fa piangere l'Italia e ridere il mondo, un Parlamento servile, senza libertà e onore, si sottomette alla necessità del Sultano e ci chiede di credere a una menzogna manifesta, a un falso indiscutibile (Berlusconi pensava che Ruby fosse nipote di Mubarak). In questo atto di violenza, c'è molta politica, altro che le "stronzate" del "ritorno alla Politica". L'offensiva affannosa di Berlusconi vuole cancellare ogni distinzione tra la verità e la menzogna, tra la realtà e la "giustezza" politica. Pretende di abituarci a questa confusione inducendoci a credere che nulla sia vero se non certificato dal Potere (anche quando lo si sa palesemente falso)…”
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