martedì 15 novembre 2011

Procreazione, su biobanca vergognosa marcia indietro

“Speravo che Eugenia Roccella non ricorresse a quella triste e miserabile consuetudine che attua parte della politica, prima della sua sostituzione, e che consiste nel fare spudoratamente man bassa di consulenze, incarichi o anche discutibili linee guida di parte col fine di stravolgere l'ordinamento esistente, o favorire qualcuno, secondo la logica dell' ora o mai più”. Lo dichiara l’On. Antonio Palagiano, capogruppo Idv in Commissione Affari Sociali e Responsabile nazionale sanità del partito. “Depositando le nuove linee guida sulla Legge 40 il sottosegretario Roccella si è fregiata del marchio DOC dei politici che arraffano il provvedimento dell'ultimo minuto, consuetudine che dovrebbe essere vietata per legge o quantomeno sconsigliata da un galateo politco-istituzionale di cui non si ha più traccia. Col suo ultimo atto di arroganza – prosegue Palagiano - il sottosegretario allo Stato etico, vuole rendersi protagonista di un vero paradosso secondo il quale una coppia portatrice di una malattia ereditaria, come ad esempio la talassemia o la fibrosi cistica, potrà ricorrere all'aborto terapeutico al quinto mese di gravidanza anziché fruire della diagnosi preimpianto sull'embrione. E' lapalissiano che tale forzatura di Stato favorirà l'esilio riproduttivo”. “Resto senza parole, infine, specie in veste di primo firmatario e relatore della proposta di legge sul destino degli embrioni abbandonati – ad oggi, in Italia, sono circa 10.000 gli embrioni umani destinati a morte certa se non s'interverrà con una legge ad hoc -, sulle disposizioni che bloccano di fatto l'attivazione della biobanca embrionale presso l'Ospedale Maggiore di Milano, già costata ai cittadini oltre mezzo milione di euro. Alla Roccella, che adduce pretestuose argomentazioni per giustificare la marcia indietro governativa, come i troppi problemi tecnici legati al trasferimento degli embrioni e la responsabilità giuridica connessa a tale atto, rispondo – conclude il deputato IdV -, che il suo collega Sirchia avrebbe dovuto pensarci prima di spendere i soldi dei contribuenti italiani”.

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