mercoledì 16 aprile 2014

Vico Equense - SS.Trinità, riceviamo e pubblichiamo le osservazioni dell'Onorevole Luisa Bossa

Gentile direttore, 
leggo sul vostro sito in data 15 aprile un articolo dal titolo “SS.Trinità. Vincenzo Esposito, presidente dell’Ente: “I miei consiglieri vanno rispettati e ringraziati per quello che sono e per quello che fanno nell’interesse pubblico”. In esso, il presidente Vincenzo Esposito sostiene che “la deputata del collegio Onorevole Bossa interrogò il Ministro dell’Istruzione preoccupata del fatto che il nuovo CdA potesse essere costituito da persone in conflitto di interessi. Mi chiedo quale possa essere il conflitto nello svolgere un compito per dovere civico”. Il presidente poi aggiunge che “E’ ignobile accusarli di conflitto di interessi o di incompatibilità quando devono confrontarsi con abusi e ostacoli di ogni genere e col rischio di essere anche aggrediti. A certe persone che si ostinano a difendere cause perse contro l’interesse del paese, non fa difetto soltanto il buon senso.” Visto che vengo chiamata in causa mi corre l’obbligo di aprire un capitolo che, nella serata di lunedì, presso l’aula consiliare, alla iniziativa dell’Associazione Culturale “Amici di Media Duemila Onlus” non ho voluto aprire solo per rispetto verso il tema della discussione, e anche per non trasformare una serata di confronto sui temi in uno scontro sulle persone. In data 5 giugno 2013 ho presentato una interrogazione al Ministro dell’Istruzione sollevando la questione dell’ “anomalia, incompatibilità e conflitto di interesse” nella presenza di due consiglieri comunale nel Consiglio di amministrazione dell’istituto SS. Trinità e Paradiso, evidenziando che la cosa non era mai avvenuta in 200 anni di storia dell’Istituto e che diverse erano le situazioni in cui l'istituto e il comune compaiono in contrapposizione per cui appare singolare poter rivestire contemporaneamente il ruolo di rappresentante dell’uno e dell’altro ente.
 
Alla mia interrogazione, in data 3 agosto 2013, ha fornito risposta (che allego in copia integrale) l’allora sottosegretario Marco Rossi Doria, che ha assicurato che il Ministero effettuerà “gli approfondimenti necessari e non mancherà di adottare i provvedimenti ritenuti più idonei, compreso il ritiro dell'atto di nomina del soggetto menzionato o lo scioglimento del consiglio di amministrazione, ipotesi espressamente contemplata dal comma 5 del citato articolo 204 del decreto legislativo 297 del 1994”. Come si vede, la questione è tutt’altro che infondata, e non attende altro che ulteriori approfondimenti. Per quanto mi riguarda ne faccio esclusivamente una questione di regolarità procedurale e di senso normativo. Non ne faccio assolutamente una questione personale, e anche per questo non ho voluto, in un pubblico consesso, dare adito a discussioni in questo senso. Confido nella pubblicazione di questa precisazione e la saluto cordialmente,

on. Luisa Bossa 

Testo integrale dell’interrogazione Bossa e della risposta del sottosegretario Marco Rossi Doria


Interrogazione a risposta in commissione 5-00268 BOSSA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che: l'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» di Vico Equense (Napoli) nasce nel 1677 per volontà di Monsignor Giambattista Repucci, già vescovo della città di Vico Equense; il presule, infatti, con atto pubblico del 26 maggio 1677, rogato Cioffi, diede vita al conservatorio femminile detto, appunto, della «SS. Trinità e Paradiso», il cui fine primario era quello di provvedere alla educazione ed istruzione di fanciulle appartenenti a famiglie di civile condizione; l'istituto «SS. Trinità e Paradiso» è uno degli istituti della Campania che, insieme agli educandati, ai collegi di Maria e ad alcuni altri istituti, costituiscono il complesso degli istituti pubblici di educazione femminile esistenti in Italia; tali istituti, che erano stati ordinati dal regio decreto 23 dicembre 1929, n. 2392, e dal regio decreto 1o ottobre 1931, n. 1312 (ora abrogati), sono attualmente disciplinati dall'articolo 204 del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994. Di conseguenza, l'istituto «SS. Trinità e Paradiso» è da considerare pubblico non statale e, come tale, soggetto alla normativa degli enti pubblici, anche sotto il profilo patrimoniale; esso è amministrato da un consiglio di amministrazione, composto da un presidente e da due consiglieri, nominato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca; nel corso degli anni si sono succeduti molteplici consigli di amministrazione e gestioni commissariali; in data 26 ottobre 2012 è terminato il mandato del consiglio di amministrazione in quel momento in carica; in data 18 febbraio 2013, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca pro tempore Francesco Profumo firma un decreto ministeriale (n. 113) con cui nomina il Consiglio di amministrazione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso»; la nomina a quanto consta all'interrogante viene fatta sulla base di una nota (del 4 febbraio 2013) della direzione scolastica regionale della Campania e su una richiesta ufficiale del sindaco di Vico Equense; vengono nominate nel consiglio di amministrazione tre persone, di cui due, al momento della nomina, sono consiglieri comunali in carica presso il comune di Vico Equense; la cosa non è mai avvenuta in duecento anni di vita dell'istituto e si configura, ad avviso dell'interrogante, come un classico conflitto di interessi, essendo ripetute le situazioni in cui l'istituto e il comune sono in contrapposizione; a tal proposito si cita uno sfratto per morosità chiesto dall'Istituto ai danni del comune per alcuni locali occupati da questi senza la corresponsione del canone; un ulteriore motivo di inopportunità va segnalato rispetto alla nomina di uno dei consiglieri di amministrazione che è stato condannato in primo grado a sei mesi di reclusione per il reato di falso, mentre sarebbe imminente il giudizio su un altro procedimento a suo carico per reati contro la pubblica amministrazione; l'articolo 6 della legge n. 145 del 15 luglio 2002 sancisce che le nomine degli organi di vertice e dei componenti dei consigli di amministrazione o degli organi equiparati degli enti pubblici, conferite dal Governo o dai Ministri nei sei mesi antecedenti la scadenza naturale della legislatura, o nel mese antecedente lo scioglimento anticipato di entrambe le camere, possono essere confermate, revocate o rinnovate entro sei mesi dal voto sulla fiducia al nuovo Governo –: se non ritenga, alla luce di tutto quanto esposto in premessa, di garantire un intervento sulla vicenda al fine di rimuovere cause di anomalia, di incompatibilità e di conflitto di interesse nella nomina in questione. (5-00268)

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(risposta)

“Sulle questioni sollevate dall'On.le interrogante si ricorda prima di tutto che la disciplina organizzativa degli educandati femminili e degli istituti di educazione femminile è tutt'ora dettata dall'articolo 204 del decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297 (Testo unico delle disposizioni in materia di istruzione). In particolare, per quanto interessa in questa sede, il comma 3 della citata disposizione prevede che, salva diversa indicazione dello statuto, l'amministrazione di ciascun educandato è affidata a un consiglio di amministrazione composto da un presidente e due consiglieri nominati con decreto del Ministero della pubblica istruzione. Nel caso dell'istituto «SS. Trinità del Paradiso» di Vico Equense si è registrata negli anni una prassi secondo la quale, in occasione del rinnovo del consiglio, l'amministrazione comunale ha segnalato al Ministero personalità espressione della società civile locale ritenute idonee a ricoprire il suddetto incarico. Così è avvenuto anche in occasione dell'ultima ricostituzione del consiglio di amministrazione realizzata con decreto del ministro pro tempore in data 18 febbraio 2013: con delibera del 17 dicembre 2012 il Consiglio comunale di Vico Equense ha espresso l'auspicio che si procedesse al rinnovo dell'organo e che i componenti fossero individuati tra personalità espressione della comunità locale, suggerendo due nominativi di figure istituzionali dell'amministrazione comunale e un nominativo di estrazione amministrativa. Il Direttore scolastico regionale per la Campania ha poi proposto al Ministro tali designazioni, ritenendo che la diversa estrazione professionale dei soggetti coinvolti potesse assicurare la presenza nel consiglio di amministrazione di tutte le competenze necessarie alla gestione dell'istituto. Riguardo alle vicende evocate nell'atto parlamentare, va prima di tutto segnalato che al momento della formalizzazione del decreto non si era a conoscenza dei procedimenti penali a carico di uno dei soggetti coinvolti. Si assicura che il Ministero effettuerà rapidamente tutti gli approfondimenti necessari e non mancherà di adottare i provvedimenti ritenuti più idonei, compreso il ritiro dell'atto di nomina del soggetto menzionato o lo scioglimento del consiglio di amministrazione, ipotesi espressamente contemplata dal comma 5 del citato articolo 204 del decreto legislativo 297 del 1994”.

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