Il governatore De Luca e il manager De Gregorio firmano il patto con esercito, carabinieri e polizia
Fonte: Francesco Gravetti da Il Mattino
Sono quattro le corse che l'Eav, l'azienda che ha inglobato Circumvesuvisana, Sepsa e Metrocampania Nordest, considera maggiormente a rischio: una statistica impietosa dice che su quei convogli avvengono atti vandalici, furti, rapine e aggressioni almeno una volta al giorno. Sono i treni della sera, quelli che dal capoluogo portano i pendolari verso i centri della provincia: studenti, operai ed impiegati che tornano a casa dopo una giornata di lavoro e devono fare i conti con bande organizzate, teppisti per lo più giovanissimi che occupano interi vagoni e seminano il panico. Stanno tutti sulle linee della Circumvesuviana, lungo le quali viaggiano ogni giorno circa 60mila cittadini. Partono intorno alle 20 e conducono verso il territorio nolano, vesuviano e verso quello torrese. Ma c'è anche il treno 73 che parte dal terminal di porta Nolana alle 21,30 e arriva a Sorrento alle 22,47: soprattutto d'estate è zeppo di turisti che tornano negli alberghi della Costiera dopo una giornata a Napoli. Sono i treni del terrore e su di loro, in particolare, ora l'Eav chiederà ai militari dell'Esercito, ma anche dei carabinieri, della polizia e della finanza, di salire per garantire la sicurezza dei passeggeri. Rigorosamente in divisa, come spiega il presidente dell'Eav Umberto De Gregorio: «Puntiamo ad una presenza che faccia da deterrente agli episodi criminali, per questo l'uniforme è necessaria».
A mettere nero su bianco i termini dell'accordo tra la società di trasporto pubblico controllata dalla Regione e le forze dell'ordine, sarà direttamente il governatore Vincenzo De Luca, domattina alle 10,30, nei locali del circolo ufficiali dell'Esercito, a Palazzo Salerno. A fare gli onori di casa sarà il Generale Salvatore Polimeno, vertice del Comando Forze di Difesa Interregionale Sud, ma tra le parti aderenti figurano, oltre naturalmente all'Eav, anche i comandi di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato. L'iniziativa nasce dalla richiesta di maggiore sicurezza sollevata proprio dal Presidente dell'Eav Umberto De Gregorio e condivisa dal consigliere regionale Carmine De Pascale, che ha tempo fa ha istituito un tavolo tecnico congiunto con i rappresentanti delle forze dell'ordine, arrivando così alla definizione del protocollo d'intesa. Ma il dialogo tra Regione, Eav ed Esercito va avanti da parecchio: negli anni passati ci sono stati summit ed incontri anche con i rappresentanti del Cocer, una sorta di sindacato dei militari italiani. Ed erano stato proprio questi ultimi a proporsi. Dice il sergente maggiore capo Gennaro Galantuomo, delegato nazionale del Cocer: «La richiesta di protocollo di intesa per impiegare i militari a bordo dei mezzi venne richiesta dal Cocer Esercito a gennaio 2014 alla giunta Caldoro che, dopo una prima apertura, bocciò la proposta. Noi siamo soddisfatti, anche perché questa soluzione viene utilizzata anche in Lazio, Lombardia e Piemonte». Anche Galantuomo sottolinea la necessità di salire sui treni in divisa: «Siamo certi che la sola presenza già aiuterà moltissimo». Da domani, dunque, via libera ai militari sui treni, sugli autobus e a guardia delle stazioni, molte delle quali, dopo la soppressione delle biglietterie, sono impresenziate e sono diventate, col passare degli anni, terra di nessuno. Punti di ritrovo di tossici e vandali, sulle stazioni prive di personale i viaggiatori si ritrovano completamente soli e finiscono nelle grinfie di ladri e balordi, magari mentre stanno aspettando un treno che nel frattempo è stato soppresso. Spiega ancora De Gregorio: «Abbiamo individuato alcuni orari critici ed alcuni posti particolarmente a rischio e chiederemo che le attenzioni delle forze dell'ordine si concentrino lì. Dobbiamo aumentare la percezione di sicurezza in tutta l'Eav, che è vastissima e non è facile da controllare». I dati relativi all'anno appena passato sono drammatici: in tutto il 2015 sono stati denunciati all'autorità giudiziaria 280 atti vandalici. Si tratta per lo più di finestrini rotti da sassaiole o danni alle porte dei treni, come la distruzione dei cosiddetti bordi sensibili, cioè le guaine di gomma che attutiscono la chiusura delle porte. Ma ci sono anche casi estremi: sediolini divelti e a volte persino incendiati o mura delle sale d'attesa delle stazioni completamente imbrattate. Nel mirino dei delinquenti ci sono, poi, i lavoratori dell'Eav: nell'anno le aggressioni al personale sono state 90, 70 verbali e 20 fisiche. In questo caso i balordi reagiscono con violenza alla richiesta di esibire il biglietto. Centinaia anche i furti e le rapine, perpetrate sulle pensiline e sui treni semivuoti, quindi soprattutto di sera. Alto anche il numero di acquisizioni di immagini delle numerose telecamere sparse in Eav, sui treni come sulle stazioni: 244, segno che le indagini vanno avanti. Ma, al di là dell'individuazione dei responsabili (anche questa molto alta, circa l'85%) sono i continui episodi di violenza a preoccupare. Recentemente hanno persino reagito gli stessi pendolari: una forma di giustizia fai da tè figlia soprattutto dell'esasperazione. È accaduto lo scorso 19 gennaio sulla linea della Circumvesuviana, ultima corsa da Napoli per Poggiomarino. via Ottaviano: due giovani, mentre il treno era fermo alla fermata di Cercola, hanno scippato una donna, portandole via il cellulare, e si sono allontanati attraverso i binari verso Ponticelli. I malviventi, però, sono stati individuati e fermati da un agente di polizia libero dal servizio, che li ha condotti nella stazione di Cercola. Qui, il personale in servizio dell'Eav ha dovuto tenere a bada la folla inferocita che inveiva contro i due giovani. Qualche giorno prima, il 15 gennaio, un treno è stato fermo, sempre nella stazione di Cercola, per quasi venti minuti perché nell'ultimo vagone due gruppi si sono affrontati, dando vita ad una maxi-zuffa. Fatti di ordinaria follia, che in Eav cercano di contrastare come possono, anche con ronde interne. Il servizio di pattugliamento di alcuni treni, infatti, riguarda attualmente dieci corse al giorno, lungo tutte le sei linee Circum, con una fascia oraria che va dalle 15,30 circa alle 20,45. Ad occuparsene sono le guardie giurate particolari alle quali l'azienda ha affidato la gestione della vigilanza. Ma le risorse per la polizia privata, in tempi di profonda crisi economica per l'Eav si sono gradualmente ridotte negli ultimi tre anni, da quando cioè il piano di risanamento del commissario di governo Pietro Voci è andato in vigore. C'è stato un taglio, dal 2013 ad oggi, di circa 1 milione e 300mila euro, più o meno il 70% in meno di quando i conti erano a posto. Risultato: ad occuparsi della sorveglianza c'è, spesso, una sola guardia giurata, che passa da un treno all'altro e, tra l'altro, non è neppure armato. Su questo punto De Gregorio è pronto a chiedere un intervento straordinario alla Regione: «Noi ci aspettiamo che pure la politica faccia la sua parte, aumentando gli investimenti per la sicurezza in Eav e nel trasporto pubblico. Al di là del protocollo di intesa, abbiamo bisogno di più soldi per gestire da soli la vigilanza, ci serve almeno un milione in più».
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