di Harry di Prisco
Inizia domani a Hvar, in Dalmazia, alle ore 22,00 e dura fino le 08,00 del mattino, la processione, che simbolizza la Via Crucis di Gesù. La processione è guidata dai portatori della croce, dopo seguono gli accompagnatori in tuniche bianche, mantelli tradizionali delle associazioni religiose di una volta, e, alla fine i fedeli. È da ben cinque secoli che gli abitanti dell'isola di Hvar celebrano la Settimana Santa e la Pasqua con l’originale processione “Dietro la Santa Croce” (Za Križen). Si tratta di un rito unico nel suo genere e di un’espressione d'identità religiosa e culturale della popolazione locale, inserita nella lista dei beni immateriali culturali dell'UNESCO. Il rito si è trasformato in una processione che si tiene in segno di penitenza in seguito ad un evento straordinario accaduto nel 1510, durante le agitazioni sociali sull'isola di Hvar, quando da una piccola croce della città fuoriuscirono delle lacrime di sangue. Ogni anno, durante la Settimana Santa, gli abitanti dei paesi del centro dell'isola celebrano la Pasqua con riti rimasti immutati nei secoli. Si tratta di una tradizione religiosa che appaga con la sua spiritualità chiunque vi partecipa.
Non è un caso che ogni anno siano presenti anche tanti forestieri, richiamati dalla notorietà della processione degli abitanti di Jelsa, Pitve, Vrisnik, Svirce, Vrbanj e Vrboska. Da ciascuno di questi sei paesi isolani parte un corteo di fedeli: la particolarità sta nel fatto che le processioni partono contemporaneamente da sei luoghi distinti e procedono parallelamente verso la medesima direzione, senza mai incontrarsi.
L’isola di Hvar, a noi più nota come Lèsina, è fra le più belle isole dalmate, ricca di notevoli monumenti. Essa si estende per 68 chilometri ed è lunga 10, mentre è poco distante da Spalato da dove parte il traghetto. Da Roma vi sono voli giornalieri della Croatia Airlines. L’isola fu abitata sin dall’età del bronzo dagli Illiri, mentre i greci nel 385 a.C. vi fondarono le città di Pharos /Stari Grad) e Dimos, l’attuale capoluogo Hvra. Quest’ultima risente dell’occupazione veneta, dal 1420 al 1797, e conserva un’architettura italiana. E’ immersa in una lussureggiante vegetazione subtropicale con un clima costante. Sin dall’ 800 è nota come città artistica, sia come centro climatico invernale che estivo, per lo sviluppo delle sue stupende spiagge.
I vigneti e gli oliveti dell’isola sono rimasti immutati, presentandosi oggi così com’erano al tempo dalle prime colonizzazioni degli antichi greci. Essi sono, inoltre, una rara testimonianza del sistema geometrico di divisione del terreno utilizzato nell’antichità. La piana di Starogradsko polje oggi rappresenta il paesaggio greco antico meglio conservato dell’intero bacino del Mediterraneo. Sull’isola di Hvar ci sono tante spiagge, fra le più conosciute Bonj Viola, argento e blu sono i colori di Hvar, isola ruvida e sensuale, rinomata per le sue erbe aromatiche, come la lavanda. Nella parte bassa crescono il pino d’Aleppo e la quercia. Non a caso si dice che Hvar sia la più soleggiata fra le isole croate.
Tra i punti d'interesse spicca Pjaca, detta Trg Sv. Stjepana (la piazza S. Stefano). È una delle più grandi e più belle piazze cittadine della Dalmazia. Sul lato settentrionale della Pjaca svetta la Cattedrale di Hvar, dedicata a S. Stefano, papa e martire, santo protettore della Diocesi e della città. L'Arsenale, uno dei più belli e meglio preservati del Mediterraneo, è un grande edificio costruito tra il 1579 e il 1611, con una grandiosa volta di 10 metri di diametro, sotto la quale è lo scalo della galera di Lèsina.
Il Monastero delle Benedettine con il Museo annesso, fu fondato nel Seicento. Gode di fama mondiale grazie alla lavorazione del merletto, la tradizione tramandata da diversi secoli. Dal 19° secolo i fili ottenuti dall'agava si tessono per creare stupendi merletti dalle suore del convento di San Benedetto, nel cuore della città. La lavorazione inizia con la raccolta delle foglie delle piante di almeno 3 anni, dalle quali si ricavano fili lunghi 1 m che vengono lavorati all’uncinetto. Da non perdere la visita alla Loggia, elegante costruzione a 7 arcate, con l’adiacente torre dell’orologio e la cattedrale di S. Stefano, dei secoli XVI-XVII, con il pregevole campanile, su disegno dell’italiano Melchisedecco Baldissera.
Le mura cittadine, risalenti a cavallo tra il Duecento e il Trecento cingono la parte più antica della città, protendendosi fino alla fortezza, chiamata dai locali “Fortica”, costruita nella metà del Cinquecento al posto della rocca medievale.
Nel 1612 fu costruito uno dei teatri pubblici più antichi d'Europa.
Ivan Vucetic (Juan Vucetich), ufficiale di polizia nativo di Hvar, fu il primo al mondo a perfezionare la dattiloscopia, metodo di identificazione con le impronte digitali. Hvar è l’isola della cultura, della storia, e dell’artigianato, nota per l’ottimo vino. Sull’isola si arriva dal porto di Spalato (da Roma ci sono voli diretti per Spalato ogni giorno della Croatia Airlines). Il traghetto, poi, sbarca a Stari Grad.
Nei dintorni del capoluogo è da visitare Jelsa, un importante centro balneare della costa settentrionale, con una bellissima Parrocchiale del 1331, fortificata nel ‘500. Ancora visibili i resti di un osservatorio greco del IV secolo a.C.. Jelsa, conosciuta per i vini eccellenti dall'antichità, ha strutture di ottima qualità, vari programmi culturali e di svago, nonché numerosi servizi sportivi e ricreativi. Tra i punti d'interesse spicca la chiesetta di S. Giovanni risalente alla fine del Seicento, la chiesa di S. Maria del primo periodo gotico, la pjaca (piazza) e il lungomare, alle cui spalle nel 1870 è stato creato, prosciugando la palude, uno dei maggiori e più bei parchi della Dalmazia.
Continuando la visita all’isola, andremo a Stari Grad, bellissimo borgo medioevale con al centro il castello Tvrdalj, dimora estiva rinascimentale del poeta croato, il nobile Petar Hektorović, della prima metà del Cinquecento. Annesso al castello, un romantico parco e una peschiera. I greci, provenienti dall'isola di Paros fondarono la più antica città della Croazia, nello stesso anno, il 384 a.C., in cui nacque a Stagira, città della Tracia, il filosofo greco Aristotele. Fu costruita sul punto in cui la profonda insenatura si insinua nel fertile campo isolano, coltivato sin dall'antichità a vigneti e uliveti. Per secoli fu il riparo sicuro dei marinai, mentre oggi è un posto ideale per lunghe passeggiate e piacevoli bagni nello stabilimento Lanterna. Il Museo, il Monastero dei Dominicani e numerose chiese sono soltanto una piccola parte di tutto ciò che assolutamente va visitato a Stari Grad. La piana di Stari Grad (Chora Pharou), la più grande e la più fertile delle isole adriatiche, si protende su una superficie di 6 Km dall'insenatura di Vrboska fino all'insenatura di Stari Grad. La divisione del campo è uno dei capolavori della cultura greca del Mediterraneo, che nonostante i tumultuosi eventi storici e le successive numerose lottizzazioni, è rimasto quasi invariato fino ai nostri giorni, con il suo sistema di vie e di grandi lotti, dal periodo dell'antica Pharos greca. Nella zona della piana di Stari Grad si trovano quasi 120 siti archeologici, dalla preistoria fino al Medioevo.
Ancora si prosegue per Vrboska, porticciolo della costa settentrionale tra vigneti e pinete. Si trova nella profonda insenatura sinuosa che dalla sua forma richiama un fiordo. L'insenatura finisce in un canale con l'isolotto collegato da diversi ponti, motivo per cui Vrboska è soprannominata “la Piccola Venezia”. Vi si trova una delle più singolari chiese della Dalmazia a forma di fortezza, il simbolo del paesino: la chiesa della Madonna della Pietà, nonché il Museo della pesca che illustra la retrospettiva della ricca tradizione del villaggio che ha dato il maggior numero di pescatori sull’isola.
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