di Filomena Baratto
Vico Equense - E’ questo un piatto che ho assaggiato per la prima volta una trentina di anni fa a casa di una mia amica. E’ un piatto stabiese ideato da Michele Vanacore, da cui il nome Mike, gestore del Circolo Nautico di Castellammare, negli anni 70. La famiglia Vanacore è avvezza all’arte della cucina e grazie alla sua passione, questo piatto è ormai noto a tutti.
Ieri sera l’ho assaggiato a casa di Rosalba Spagnuolo, la voce della canzone napoletana antica in penisola, che con le sue canzoni ci diletta in ogni occasione, accompagnata da un chitarrista di tutto rispetto, suo marito Francesco Cesarano. Ieri sera hanno messo da parte l’arte canora per dedicarsi a quella culinaria, con una cenetta veloce e gustosa sul loro panoramico terrazzo a Vico. Nell’attesa che uscisse la luna, abbiamo ammirato la collina vicana, coperta da un cielo intenso senza stelle e sotto il mare dove cadevano le luci di Napoli in lontananza e più vicino a noi quelle di Capo La Gala.
I bucatini alla Mike non prevedono l’aglio, ma io, che sono “un’agliaiola”nata, ce lo metto. A voi la scelta.
La ricetta originale prevede i bucatini, ma vanno bene anche gli spaghetti. Per mezzo chilo di pasta circa 350 gr. di pomodori verdi, basilico, romano, pepe, olio extravergine. La ricetta è semplicissima.
Sciacquare i pomodori non molto grandi, asciugarli e appoggiarli in una padella dove si è fatto riscaldare dell’olio, togliendo parte dei semi e la troppa acqua. Cuocerli e all’occorrenza schiacciarli per avere una cottura uniforme e a fuoco lento. A parte cuocere la pasta al dente, appena pronta scolarla e passarla nel pomodoro a cui si aggiunge parte dell’acqua della pasta finendo la cottura in questo modo.
Aggiungere il formaggio romano e il pepe e far amalgamare bene il tutto. Alla fine aggiungere abbondante basilico, che non deve scurire. Metterli nel piatto avendo cura di aggiungere, su ciascuno, due cucchiai di pomodoro e servire!
I bucatini di Rosalba sono stati degni della serata a cui mancava solo la luna. Ce ne siamo andati con questo unico rammarico della serata. Me la immaginavo sul nostro capo, bella, luminosa, grande e sotto di lei le strade accese, il traffico, lontano il mare, il Vesuvio, alla nostra sinistra riuscivamo a vedere Sant’Andrea, Bonea, e parte della Raffaele Bosco… Ritornando a casa, mentre si parlava dei bucatini, di cui non è rimasto nemmeno un filo, ecco apparire la luna in tutto il suo splendore, bellissima. Stasera è stata dispettosa, ha atteso che andassimo via per affacciarsi. Appena sono giunta a casa, Rosalba mi ha telefonato volendomi rassicurare che la luna in quel momento era apparsa sul suo terrazzo, cosa che ben sapevo avendola incontrata per strada. Qualche nuvola discola aveva fatto in modo di tenerla lontana, così da poter apprezzare i bucatini senza distrazioni. La luna, come i bucatini di Mike, non vogliono rivali, vanno ammirati e gustati separatamente. Così dopo lo splendore dei bucatini, è subentrato quello della luna.
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