Vista dalla funivia |
Fonte: Fiorangela D’Amora da Il Mattino
Castellammare di Stabia - Funivia del Faito, stop alle corse a 24 ore dalla riapertura. Turisti bloccati sulla montagna costretti a scendere con i bus. Succede tutto tra sabato e domenica, la funivia riapre i battenti dopo un'estate di ritardi, chiude per problemi meccanici il giorno dopo. Il clamoroso epilogo che coinvolge la storica «panarella» che in otto minuti porta da Castellammare a millecento metri di altezza, si consuma domenica mattina. Dopo le prime corse, molto più affollate del giorno prima, qualcosa comincia a non andare per il verso giusto, alle 11 sul piazzale della Funivia arrivano tre autobus blu dell'Eav, alle 11.50 gli addetti si affrettano a far salire a bordo chi vuole scendere dalla montagna, alle 12,05 i biglietti a Castellammare vengono ancora staccati, «ma per scendere dovrete prendere il bus che vi porta a Vico» viene detto a chi era in procinto di salire in cabina. Alle 12.35 la corsa è sospesa come l'intero servizio, m stazione a Castellammare c'è già un cartello scritto con un pennarello celeste «funivia sospesa». Un messaggio chiaro e sintetico, ancor di più il comunicato dell'Eav che poco prima delle 13 scrive sulla sua pagina facebook «Funivia chiusa per imprevisto problema tecnico. Tempi previsti per la soluzione 24-48ore. Predisposto servizio sostitutivo automobilistico». Il messaggio telegrafico raccoglie anche i commenti negativi degli utenti e di chi è stato costretto a tornare con mezzi propri. «Coni'autobus mi sarei sentita male - scrive Michela - sono stata costretta a chiedere di essere venuta a prendere». Il suo calvario è comune a molti stabiesi e turisti. «Siamo saliti questa mattina alle dieci per una semplice passeggiata - racconta Stefania - ero con la mia nipotina di sei anni, a mezzogiorno avevamo intenzione di scendere, invece alle 11.50 gli addetti alla Funivia ci hanno invitato ad affrettarci. Mi sono resa conto che non era l'orario previsto e quando ho chiesto spiegazioni mi hanno detto che c'era molta folla giù a Castellammare che voleva salire». Così, secondo gli ultimi passeggeri scesi con la funivia da Faito, l'impianto avrebbe fatto corse in più rispetto all'orario previsto per agevolare il flusso di persone. «In realtà quando siamo scesi - conclude Stefania - c'erano solo una ventina di persone».
Tra queste c'era anche Angelo che avrebbe portato per la prima volta il figlio Francesco in funivia: «Avevo convinto mia moglie che ha paura dell'altezza e mio figlio ad approfittare della riapertura della funivia, avevamo anche fatto i biglietti ma quando il controllore stava per obliterarli ci ha avvisato che saremmo dovuti scendere poi con il bus». Così Angelo come molti altri passeggeri hanno scelto di farsi rimborsare il biglietto e i più temerari, per evitare il traffico della costiera fino a Vico Equense, sono saliti in auto per la strada di Castellammare. Il guasto meccanico pare dovuto all'usura di un rullo - che ha impedito alla funivia di funzionare viene spiegato qualche ora dopo dal presidente dell'Eav Umberto De Gregorio, che in un post sui social non chiede scusa agli utenti per il disservizio ma «scarica» i suoi stessi ingegneri: «La sicurezza prima di tutto. Quindi se c'è solo un piccolo dubbio e se il direttore responsabile dell'esercizio decide di fermare la funivia, la funivia si deve fermare. Comanda lui, lui ha la responsabilità», scrive il numero uno dell'Ente che gestisce la Funivia. «Capisco tuttavia che l'opinione pubblica resti perplessa. Dopo tanti giorni di prova e il nulla osta ricevuto dal ministero, il problemi dell'usura del "rullo" non era emerso? Non spetta a me rispondere a questa domanda ma agli ingegneri, che tuttavia in Eav sono sempre meno». Le parole di De Gregorio, assente sabato alla riapertura dell'impianto, non fanno altro che alimentare le polemiche che quest'estate hanno accompagnato i lavori alla funivia «Dobbiamo assumere, mettere gente nuova non si cambia il servizio cambiando solo l'amministratore. Dobbiamo cambiare anche qualche dirigente, immettere risorse giovani, preparate e motivate» conclude. Ieri alle 19 il piazzale della Funivia era deserto, nonostante l'animazione per bambini organizzata dalla comunità: la paura degli incendi e la rabbia per il guasto hanno portato via prima del tramonto chi era salito da Castellammare. Alle 19.35 1'ultima navetta sostitutiva era vuota.
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