Circa 2mila persone in gita sulla storica «panarella» del Faito. In tanti anche in Villa e sulla spiaggia
Fonte: Fiorangela d'Amora da Il Mattino
Castellammare di Stabia - Pasquetta da record in città tra mare e monti: Funivia presa d'assalto per raggiungere il Faito, arenile non balneabile ma utilizzato per stendersi al sole da turisti e residenti. La giornata di ieri è cominciata presto per chi ha scelto la classica scampagnata tra i boschi a mille e cento metri di altezza, la prima corsa della funivia è partita alle 8 e 30, poi non si è più fermata fino al tardo pomeriggio. Un vero e proprio assalto per la storica «panarella» che collega Castellammare al Faito e che nel giorno di Pasquetta ha ripreso le corse della stagione 2018 che terminerà l'undici novembre. Sono stati circa mille e 800 i biglietti staccati dall'Eav che dopo le prove di carico nel week end ha fatto risuonare la campanella della partenza. «Abbiamo dovuto prolungare l'orario e abbiamo realizzato molte più corse rispetto agli orari stabiliti - spiega Antonio Rozza direttore di esercizio della Funivia - alle 18 l'impianto era ancora in funzione, nonostante l'ultima corsa fosse prevista per le 16 e 30». Il ripristino dell'impianto dopo i lavori di adeguamento antisismico ed eliminazione delle barriere architettoniche (questi ultimi ancora in corso nelle stazioni) era stato annunciato già nei giorni precedenti, ma anche lo stesso presidente dell'Eav Umberto De Gregorio ha aspettato che ieri tutto andasse per il verso giusto, salendo anche lui ieri mattina in Funivia verso il Faito, arrivando da Napoli a bordo del Campania Express. «Un grande grazie alle maestranze tutte, agli ingegneri e al personale. In un'ora, grazie al Campania express e alla funivia, dal centro di Napoli ero a mille 100 metri di altezza. Una passeggiata che lascia senza fiato, eppure ancora poco conosciuta dagli stessi napoletani - ha commentato De Gregorio - Abbiamo ridato la speranza al Faito, un luogo magico praticamente isolato senza la funivia». Soddisfatti anche gli operatori della montagna, chiusi fino a pochi giorni fa visto che il Faito, è tuttora non accessibile dalle strade di Castellammare e Vico Equense.
«Sono salite poche macchine commenta Lucia titolare del bar che si trova sul piazzale della funivia - ma in compenso la funivia ha lavorato tantissimo e portato centinaia di turisti . Siamo felici ma ci aspettiamo passi importanti anche per le strade che per noi sono una via di fuga in caso di incendi». Promette sinergia con gli operatori della montagna e con i Comuni anche il presidente del Parco regionale dei Monti Lattari, Tristano Dello Joio: «L'ente Parco è pronto a mettere in campo una se rie di iniziative per dare impulso al turismo sul Faito. Il mio pensiero orava anche e soprattutto, agli operatori e ai residenti che dopo un periodo difficile, possono guardare con ottimismo al futuro». Chi invece ha deciso di trascorrere la giornata in città si è fatto tentare dal lungo mare restituito ad agosto 2017. Centinaia le persone che sono arrivate non solo in villa comunale, ma che sono scese con i piedi sulla sabbia e sul prato che intanto è cresciuto su parte del lungomare. A nulla sono serviti i cartelli di «Divieto di balneazione», perché in tanti hanno steso i teli e si sono sdraiati sulla sabbia o sull'erba. Una scelta che lascia perplessi visto che la spiaggia ha ancora ben visibili due rivi, due sbocchi a mare di canali di scolo che ancora non sono stati collegati al collettore. Si tratta del rivo «Cannetiello» e «San Marco». Il primo si trova proprio al centro della spiaggia e divide in due l'arenile. Un ponte di cemento lo copre in parte ma basta fare due passi verso il mare per vedere immondizia e acqua marrone stagnare. Una situazione pericolosa per la salute pubblica, sulla quale più volte anche il Movimento Cinque Stelle in consiglio comunale ha fatto battaglie presentando anche esposti in Regione per chiedere che in mancanza di bonifica l'accesso all'arenile fosse negato.
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