mercoledì 2 gennaio 2019

Vico Equense. Domani alla Ubik la presentazione del nuovo libro di Filomena Baratto

Filomena Baratto
Vico Equense - Domani, giovedì, 3 gennaio 2019, alle ore 18.00, alla libreria Ubik di Vico Equense ci sarà la presentazione dell’ultimo romanzo di Filomena Baratto Nel mezzo del tempo, Graus Edizioni. Con l’autrice ne parlerà la professoressa Alberta Maresca mentre le letture saranno affidate all’attore Antonio Novi. Il nuovo romanzo, uscito il mese scorso e alla sua seconda presentazione, ambientato a Vico Equense e Costiera, è la storia di un amore che ritorna in età matura riportando alla luce i nodi e le situazioni non risolti di un tempo. In seguito a questo evento ritornano alla luce dubbi e incertezze e la stessa protagonista, Margherita, deve confrontarsi col passato delle due donne più importanti della sua vita: la madre e la zia. E’ un romanzo introspettivo che analizza gli animi dei personaggi davanti alle loro scelte e quanto queste dipendano dai loro sogni, dalle loro mancanze, ferite, delusioni. Ogni vita si costruisce giorno per giorno, dove i passi precedenti sono le premesse per quelli futuri. Gli errori, inevitabili per crescere, diventano un passaggio indispensabile per costruire le difese necessarie per dare impulso alle scelte e ai cambiamenti che la vita arreca con sè. E in questa ruota si innestano le attese e le speranze di progetti futuri. La storia procede in modo scorrevole, ironico, dove la trama è un supporto a un discorso più profondo e incisivo che mette il lettore di fronte a se stesso senza possibilità di arretrare. I luoghi hanno un valore di primaria importanza, assolvendo a una funzione lenitiva e consolatoria quando curano le ferite, o di rimprovero quando annunciano tempeste, e ancora di scoperta quando racchiudono parole, profumi e voci che rievocano momenti felici. E l’autrice non poteva esimersi dal ripercorrere i luoghi dell’anima della sua terra, che lei rincorre e loro si lasciano afferrare in un gioco di eterna riconoscenza. Un libro “da leggere e rileggere”, come affermava Franco Gallo, relatore della sua prima presentazione a Castellammare di Stabia, “per quello che dice tra le righe ma soprattutto per i ritorni di riflessioni che arrivano come echi continui pur avendolo finito.

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