Il riconfermato governatore della Campania, Vincenzo De Luca, «blinda» la giunta nascente, per non cedere alle pressioni delle tante liste che l'hanno sostenuto. Intanto un criterio: fuori i non eletti. Nella circoscrizione Napoli sono tanti i consiglieri che non hanno bissato il successo di cinque anni fa. Fuori dall'aula Gianluca Daniele, vicino alla CgiL e Enza Amato, prima dei non eletti con 15.483 preferenze. Fuori anche Antonio Marciano, che non è stato rieletto, pur raccogliendo 11629 preferenze, ma non gli sono bastate per entrare ancora una volta nel Consiglio regionale campano. Marciano oggi sul quotidiano Il Mattino parla della legge elettorale della Regione Campania. «Non ne faccio questione personale, - dice Marciano - ma credo che la nostra sia una legge elettorale suicida. A conti fatti, conviene quasi starenelle liste dell'opposizione dove si può essere eletti con un numero di voti assai inferiori. Basta guardare ai consensi ottenuti dai consiglieri eletti dei 5 Stelle o del centrodestra». Aveva scelto di passare dal centrodestra al centrosinistra perchè "credeva nelle capacità di De Luca" anche Flora Beneduce, ex consigliere regionale forzista che, però, non è riuscita a superare il terzo posto nella lista di Campania Libera alle spalle del suo fondatore, Tommaso Casillo. Anche il generale Carmine De Pascale, eletto cinque anni fa con la lista De Luca Presidente, ha dovuto dire addio al posto in consiglio. A nulla sono servite le foto in campagna elettorale con De Luca, l'elettorato non ha premiato il suo impegno in consiglio. Fuori dall'aula anche Alfonso Longobardi. Fuori in maniera clamorosa anche l'ex capogruppo di Forza Italia, Ermanno Russo, vittima di una faida interna ai forzisti e a casa dopo sei elezioni consecutive. Fuori dall'aula, poi, anche Tommaso Casillo, ispiratore della lista Campania Libera e addirittura Rosetta D'Amelio, ex presidente del consiglio regionale.
Nessun commento:
Posta un commento