Arriva da Sorrento la storia di due donne che chiameremo Selam, Abeba e dei loro figli, tutti minorenni.
Rifugiati eritrei che, dopo una permanenza nei campi profughi in Etiopia, sono giunti in Italia grazie ad un corridoio umanitario, frutto di un protocollo d'intesa tra la Comunità di Sant'Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese, la Cei-Caritas ed il governo italiano.
Ad accoglierli, don Carmine Giudici, parroco della Cattedrale di Sorrento, che già da tempo ha messo a disposizione locali ricavati dall'ex seminario arcivescovile per accogliere rifugiati da Paesi africani teatri di guerra.
Attraverso questo strumento, dal 2015 l’Italia ha finora accolto 3.605 persone provenienti da Siria (70%), Eritrea (15%), Afghanistan, Somalia, Sud Sudan, Iraq e Yemen.
Il progetto ha come principale obiettivo di evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini. Proprio gli eritrei sono tra i popoli che hanno pagato il prezzo più alto in termini di vittime per queste traversate. I corridoi umanitari inoltre mirano ad impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre.
Il servizio della Tgr Campania andato in onda su Rai 3.
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