Castellammare di Stabia - Lo scioglimento comunale di Castellammare di Stabia per infiltrazioni camorristiche, disposto ieri mattina dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, mette fine dopo tre anni e mezzo alla sindacatura di Gaetano Cimmino. “Attendiamo di leggere cosa è scritto nella relazione all’attenzione del Consiglio dei Ministri. - il commento di Cimmino - E’ certamente una sconfitta per l’intera città. Se si è arrivati a questa decisione probabilmente qualcosa è stato sottovalutato e qualcosa è stato sbagliato.” La commissione d'accesso si era insediata a Palazzo Farnese lo scorso maggio, su disposizione dell'ex Prefetto di Napoli, Marco Valentini. Sei mesi di indagini sulla macchina amministrativa e sulle scelte politiche hanno consegnato nelle mani del prefetto un quadro ritenuto "allarmante". “E’ necessario che mi assuma le mie responsabilità. – continua Cimmino - È giusto che anche i partiti, tutti, centrodestra e centrosinistra, aprano un’ampia riflessione. Castellammare è una città complessa. Ci saranno modi e tempi di approfondire nei prossimi giorni. Ho onorato la mia carica fino all’ultimo momento, lavorando giorno e notte solo e solamente per la mia città. Instancabilmente, come in ogni momento di difficoltà che abbiamo attraversato, emergenza sanitaria compresa”.
Il caso Castellammare finisce al centro della riflessione di Catello Vitiello, deputato di Italia Viva. "Lo scioglimento rappresenta una pagina buia per l'intera comunità - ha commentato il parlamentare stabiese - e la proposta è stata sicuramente ponderata e basata su dati chiari e incontrovertibili. Dispiace per la città intera che vede calare l'onta di un'infamia per la prima volta nella sua storia. Va anche evidenziato, del resto, che come raccontano le cronache giudiziarie di questi anni (nei quali per due volte sono stati assassinati altrettanti consiglieri comunali) il peso della criminalità organizzata sulla vita pubblica è stato forte ed evidente. A questo punto è necessario che, in vista della strategia di rilancio che coinvolge l'Italia impegnata nella gestione dei fondi del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza, si assicurino sin da subito modi e forme per non penalizzare ulteriormente le prospettive di crescita e di valorizzazione del territorio, attraverso la presentazione di progetti che avranno ricadute importanti sul territorio stabiese e su quello dell'arca circostante. È necessario, ora, che la politica intera compia un atto serio di responsabilità per ristabilire al più presto le condizioni per un chiaro confronto democratico che punti a cancellare sacche di illegalità e condizionamento".
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