Giovedì prossimo incontro con le scuole del territorio
Vico Equense - Oggi, nell’atrio dello storico palazzo comunale di Vico Equense, è stata aperta al pubblico la mostra fotografica “Stonewall: the Temple”, di Vito Fusco. La data scelta non è casuale, perché richiama lo stesso giorno del 1990 quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) eliminò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Nel 2007 l’Unione Europea ha dichiarato il 17 maggio Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, per condannare le discriminazioni che subiscono le persone sulla base del loro orientamento sessuale. L’esposizione, che rientra nel progetto “RE.A.DY… Stonewall” realizzato dall’Associazione LGBT Pride Vesuvio Rainbow ODV e la sovvenzione di Città Metropolitana di Napoli, si potrà visitare fino al 28 maggio. “Dopo due anni di durissima pandemia e con l’Europa colpita al cuore dalla guerra, - ha detto Danilo Beniamino Di Leo, Presidente di Pride Vesuvio Rainbow - crediamo sia giusto ripartire, con ancora più determinazione, sulla strada della piena affermazione dei diritti civili e umani, esattamente dove c’eravamo fermati: da Stonewall, dal monumento internazionale simbolo per la difesa dei diritti della comunità LGBT+. Questa mostra rappresenta un elemento di raccordo simbolico rispetto a quanto costruito prima di questa drammatica pandemia, ripartiamo dalla penisola sorrentina, dove c’eravamo fermati nel 2019 con lo straordinario Pride di Sorrento e ripartiamo da Stonewall per aprire la lunga stagione dei Pride con il Vesuvio Pride del prossimo 4 giugno a Torre Annunzita”. Le immagini esposte sono state scattate nello storico locale omosessuale Stonewall Inn di New York, scenario di importanti battaglie affrontate dal mondo LGBTQ dagli anni ‘60 ad oggi. La storia fotografica si basa principalmente sui ritratti delle persone incontrate nel bar, ritratti che - secondo l'autore sono la chiave del lavoro: “Le persone fotografate appartengono a diversi generi sessuali, spesso non chiaramente identificabili dalle foto”, spiega Vito Fusco.
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