Graziano (Hbw): il sistema Rigenera funziona grazie a micro-innesti
Napoli - «In pochi minuti, con il nostro dispositivo Rigenera, siamo in grado di frammentare e polverizzare ogni tipo di tessuto. Un pezzettino di pelle, ad esempio, lo facciamo in pezzettini così piccoli che possano passare dalla cruna di un ago. Poi utilizziamo questa “polverina” che abbiamo ottenuto in pochi minuti, per curare una ferita o una frattura. Come? Spruzzandola direttamente sulla zona che dobbiamo rigenerare. I risultati sono garantiti e le applicazioni sono potenzialmente infinite». A dirlo è Antonio Graziano, scienziato napoletano e Ceo di Hbw-Rigenera, nel corso di una intervista al programma «Barba&Capelli» in onda questa mattina su Radio Club 91. «Abbiamo brevettato quella che per noi è la dimensione ideale per questo tipo di applicazioni rigenerative: tra i 70 e gli 80 micron. Quindi, frazioni decisamente più piccole di un millimetro ma che allo stesso tempo riescono a tenere tutte le capacità vitali e rigenerative una volta disperse sulla zona interessata». Il dispositivo Rigenera è stato applicato anche in ambito chirurgico come forma alternativa al trapianto di cuore. Spiega Graziano: «Sono già diversi anni che sono in corso collaborazioni tra la nostra società e l’università di Helsinki, che ha preso in carico lo sviluppo cardio-rigenerativo della procedura. Fino a oggi sono stati trattati circa 20 pazienti che avevano delle disfunzioni del miocardio come conseguenza di una ischemia».
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