venerdì 1 settembre 2023

La lettera a sindaci e governatore «Il nuovo ospedale va fatto» l'appello dei giovani medici

di Massimiliano D'Esposito Il Mattino

LA SANITÁ 

Sant'Agnello - Trenta giovani medici della penisola sorrentina scrivono al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ai sindaci del comprensorio costiero e al direttore generale dell'Asl Napoli 3 Sud, Giuseppe Russo, chiedendo che si proceda alla realizzazione del nuovo ospedale unico. Tra i destinatari della lettera c'è anche l'intero Consiglio comunale di Sant'Agnello. Perché è proprio all'assemblea del piccolo Comune della Costiera che spetta l'ultima parola sul progetto considerato che senza l'ok alla variante al Piano regolatore non potrà partire la gara di appalto per i lavori che, con una spesa di 113 milioni di euro, dovranno trasformare l'immobile che oggi ospita il distretto sanitario nel nuovo e moderno presidio. In vista dell'appuntamento considerato cruciale per le sorti dell'assistenza pubblica nel territorio tra Vico Equense e Massa Lubrense per arrivare fino a Positano, i firmatari la lettera, in qualità di «addetti ai lavori», spiegano di aver studiato l'iter che ha portato al progetto «frutto di oltre un decennio di lavoro congiunto tra le diverse amministrazioni, l'Asl e la Regione», e per questo guardano «con fiducia e speranza alla realizzazione del nuovo ospedale».

 

Anche perché, secondo i medici che firmano il documento, l'attuale organizzazione ospedaliera fondata sulle attuali due strutture, in base all'intesa Stato-Regioni «non sarebbe sostenibile», con «il concreto rischio di perdere nel prossimo futuro i presidi di Vico Equense e di Sorrento, che non presentano le caratteristiche indispensabili per garantire, nel rispetto degli standard di legge, un'assistenza adeguata». I giovani medici della Costiera si soffermano anche sulle criticità relative a mobilità ed assetto idrogeologico alla base dei dubbi dell'amministrazione di Sant'Agnello. «Il numero dei futuri accessi quotidiani all'ospedale - spiegano - sarà di certo inferiore rispetto a quello del distretto che sono in media circa mille al giorno». Con la nuova struttura si supererebbe anche il problema della carenza di personale, assicurando una maggiore «attrattività professionale» per i sanitari che oggi non sono motivati né incentivati a lavorare negli attuali nosocomi, a causa delle difficoltà logistiche. I primi a nutrire l'ambizione di esercitare in un ospedale di primo livello nella loro stessa terra sono proprio i firmatari l'appello. «Vedremmo così realizzarsi il legittimo sogno di poter ambire a svolgere il nostro lavoro sul nostro territorio, offrendo alla nostra comunità i frutti di studi e di impegno pluriennali che devono rappresentare una risorsa cui attingere». «Molti di noi - conclude la lettera - quando hanno intrapreso gli studi di medicina sono stati incoraggiati e motivati dalla prospettiva di poter un giorno lavorare nel nostro territorio in un ospedale degno di questo nome». 

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