Vico Equense -Oltre la rete di plastica, il vuoto. All’altezza della chiesa di Fornacelle c’è un cedimento del manto stradale causato da una frana. Il muretto di contenimento stradale non esiste più e al suo posto sono state posizionate reti provvisorie di protezione attraverso paletti di ferro, al di là delle quali c’è il precipizio. Si tratta di barriere precarie realizzate in situazioni di emergenza, che dovrebbero avere vita breve. Sono lì, però, da tempo. “Nonostante che il fronte dello smottamento si sia ampliato nel corso degli anni, l’unico intervento messo in campo dall’amministrazione è stato il ripristino delle recinzioni per delimitare l’area della frana” spiega il circolo del Pd di Vico Equense. “Questo è solo uno dei tanti eventi franosi che interessano la Raffaele Bosco – continuano i Dem - e che rimangono irrisolti nel corso degli anni costituendo situazioni di pericolo e di estremo disagio per la viabilità.” Sicurezza ridotta al minimo. Buche per le strade, muretti che non ci sono. Disagi su disagi, e i residenti delle zone collinari non ce la fanno più. Una situazione che gli abitanti denunciano da tanto, troppo tempo. La via Raffaele Bosco ha un traffico notevole durante tutto l’arco della giornata con passaggio di mezzi pesanti, pubblici e privati e i punti pericolosi allungano i tempi di percorrenza. Una volta bastava l’utilitaria a percorrerla, adesso nemmeno i SUV resistono alle buche e ai tornanti, ai cigli di strada franati e ai rallentamenti continui nelle curve al passaggio di pullman e camion. Bisognerebbe andarci con un trattore per evitare che le auto si sfascino. Se poi si va in motorino o in moto la schiena salta completamente per i sussulti continui prodotti dai fossi e buche che non si riescono a evitare. E per quanto possano esserci varie motivazioni per i mancati lavori, l’utente deve poter percorrere la strada senza alcun pericolo, sempre. E i lavori in corso hanno un tempo entro cui vanno portati a termine e non sono in attesa di chissà quale evento per farli partire. “Assessore ai lavori pubblici dove sei?” conclude il Patito democratico.
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