giovedì 8 agosto 2024

La Margherita di Briatore divide i pizzaioli

Dopo l'intervista al «Corriere» sul locale che apre a Napoli. Indignazione per i prezzi

di Gimmo Cuomo - Il Corriere del Mezzogiorno

Spacca il fronte dei pizzaioli napoletani e suscita reazioni contrastanti l'annuncio del manager e imprenditore Flavio Briatore sull'apertura a fine estate del suo locale Crazy Pizza in via Nazario Sauro a Napoli. Nel corso dell'intervista esclusiva al Corriere del Mezzogiorno, il consigliere esecutivo dell'Alpine in Formula, ha spiegato che la sua offerta si rivolge «a un target di clienti superiore, in cerca di un'esperienza culinaria di lusso» e rivelato che la Margherita costerà 17 euro. I commenti spaziano tra l'ammirazione e la velata indignazione. E fioccano i distinguo. Piuttosto critico Stefano Auricchio, direttore generale dell'Associazione verace pizza napoletana. «Avremmo preferito afferma - che essendo una pizza diversa, Briatore le avesse dato un nome diverso e non uno di imitazione». Prosegue: «Nel fare l'in bocca al lupo a un imprenditore che investe nella nostra città siamo certi che il vero lusso sia nella semplicità, altrimenti è sfarzo. Oggi il locale di Briatore va ad arricchire l'offerta napoletana e questa è sicuramente una cosa buona; riguardo al prezzo della Margherita, noi di tradizione siamo convinti di poter continuare ad offrire un prodotto eccellente a prezzi più umani, mentre peril locale di Briatore l'offerta è diversa, quasi teatrale». Paolo Pagnani, titolare dell'Antica pizzeria Brandi di Salita Sant'Anna di Palazzo rivendica lo storico primato del suo locale.

 

«Esistiamo dal 1760, qui è nata la vera pizza Margherita l'11 giugno 1889. Possiamo mai temere la concorrenza di Flavio Briatore? Certo che no. Nulla contro Briatore, ci mancherebbe, e non ho dubbi sulla qualità dei prodotti che i suoi pizzaioli utilizzeranno, ma non temiamo la concorrenza del manager perché la nostra tradizione nell'arte della pizza ha radici antiche. Di sicuro i napoletani andranno al Crazy Pizza spinti dalla curiosità, perché fa moda, tanto per dire sono stato da Briatore, ci sta. Certamente non andranno per la pizza». Fortemente critico Paolo Surace, titolare della storica pizzeria Mattozzi in piazza Carità. «Briatore - afferma Surace - non vende la pizza. Lui vende lo show, lo spettacolo, il locale lussuoso, tutte cose che non fanno parte di noi. La pizza napoletana è sinonimo di semplicità, di ingredienti locali e genuini, appartiene al popolo. Quello che conta è la qualità: Briatore usa un impasto tutto suo che non può dirsi napoletano. Quindi che gli direi? Che è un grande imprenditore, ma come pizzaiolo è zero proprio». Riguardo al prezzo Surace spiega che «non ci sarà mai uno standard, perché molto influisce la location: è chiaro che se spendi trentamila euro d'affitto per un locale sul lungomare sei costretto a vendere una pizza a 11 euro. In un locale come il nostro, dove i costi sono molto più bassi, una margherita la vendiamo a 6». Più conciliante Gino Sorbillo, che il patron di Crazy Pizza ha già invitato nel suo locale. «La concorrenza è benvenuta», commenta: «Mi auguro che Flavio, peril suo coraggio e per i costi sostenuti, riesca a trovare una fe tt a di clientela. Fa bene, peraltro, a pensare che a Napoli la pizza non debba essere solo quella napoletana». In passato tra Briatore e Sorbillo si era sviluppata una polemica sul prezzo della pizza. Nel nuovo locale del managerla Margherita costerà 17 euro. «I prezzi ricorda Sorbillo sono stati l'unico motivo di polemiche. Ma quello di Crazy Pizza non è solo cibo, ma anche spettacolo». L'attrice Marisa Laurito indossa l'abito della pasionaria. «Da napoletana non aprirei mai una pizzeria nella patria della pizza. A Napoli sostiene - c'è una pizzeria ogni metro, trovi pizze di tutte le tipologie, fritte e ripiene, oltre alla più famosa Margherita, e sono una più buona dell'altra. Per questo dico che Briatore avrà filo da torcere». Alla domanda se andrà mai nel locale dell'imprenditore piemontese, Laurito risponde: «Non ci penso proprio, se ho voglia di una buona pizza so già dove devo andare». Una lancia in favore del manager viene spezzata dal Codacons. «Sul prezzo della pizza assistiamo ad un balletto ridicolo», afferma il presidente Carlo Rienzi: «A Napoli i pizzaioli da sempre sostengono che la pizza deve essere accessibile a tutti e avere un costo basso, peccato però che questi stessi esercenti, quando aprono una pizzeria a Roma o a Milano, non applichino ai consumatori gli stessi prezzi praticati aNapoli. A Milano una semplice Margherita può arrivare a costare in alcuni locali anche 25 euro».

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