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| Piero De Luca |
di Gabriella Cerami - La Repubblica
La candidatura di
Roberto Fico a governatore della Campania
per il centrosinistra è precipitata in una resa
dei conti interna al Pd locale e si intreccia con
il congresso regionale, che con ogni
probabilità si celebrerà a settembre.
Per questo motivo il via libera alla corsa
dell'esponente M5S non è ancora arrivato.
Il governatore uscente Vincenzo De Luca, che
settimane fa ha definito i 5Stelle «inadeguati,
che non hanno fatto nulla per dieci anni», non
scioglierà la riserva sul suo sostegno a Fico se
prima non sarà fissata la data del congresso.
A presentarsi per andare a ricoprire la carica
più alta sarà suo figlio Piero, che Elly Schlein,
diventata segretaria, rimosse dal ruolo di
vicepresidente dei deputati cambiando
l'organigramma dei gruppi parlamentari.
Nello stesso tempo, nell'aprile del 2023, il
partito campano venne commissariato da
Antonio Misiani, ma adesso per il Nazareno è
arrivato il momento di scegliere il nuovo
segretario regionale.
In Campania però c'è un'ala del partito,
guidata Sandro Ruotolo e Marco Sarracino,
entrambi componenti della segreteria
nazionale, che resiste mettendosi di traverso
rispetto alle indicazioni che arrivano dai
vertici del partito.
È la candidatura di Piero De Luca a segretario
a non essere vista di buon occhio perché
sarebbe troppo in continuità con il passato e
con un «sistema di potere» che viene chiesto
di rimuovere.
Non è escluso inoltre che il governatore
uscente, oltre a sponsorizzare il figlio come
segretario regionale, possa anche presentare
due liste civiche con suoi fedelissimi e
chiedere due assessorati chiave come quelli
della sanità e delle infrastrutture.
Sul territorio suona quindi un campanello
d'allarme.
A questo proposito nei giorni scorsi il
consigliere regionale Massimiliano Manfredi,
fratello del sindaco di Napoli Gaetano, ha
chiesto ai dirigenti nazionali: «De Luca è
protagonista del presente e del futuro del Pd,
sì o no?
».
E infatti c'è chi ragiona sulla possibilità di
presentare un nome alternativo a quello del
figlio Piero alla segreteria.
Se non ci dovesse essere, dunque, una
candidatura unitaria, i tempi per ufficializzare
la corsa di Fico si allungherebbero perché
bisognerebbe aspettare l'esito del congresso,
la cui convocazione è attesa nei prossimi
giorni in questo clima di grande diffidenza.

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