di Antonino Siniscalchi
Sorrento - I proverbi della penisola sorrentina La saggezza antica della penisola sorrentina è tornata a rivivere ieri sera a Villa Fiorentino, in un incontro che ha unito memoria, cultura e identità. Nella suggestiva cornice della Terrazza Mirò, la Fondazione Sorrento, presieduta da Gianluigi Aponte, e il Rotary Club di Sorrento, guidato da Claudio de Vito, hanno ospitato un evento dal sapore autentico: la presentazione di una raccolta di proverbi e detti popolari curata dalla filologa Marialuce Balsamo. Il pubblico ha avuto l’occasione di compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, alla scoperta delle formule linguistiche che hanno scandito per secoli la vita quotidiana delle comunità locali. Espressioni incisive, nate dall’esperienza contadina e marinaresca, che hanno accompagnato i momenti di lavoro e di festa, insegnato a leggere i cicli della natura, fornito consigli e ammonimenti, talvolta con ironia, talvolta con un rigore morale che ancora oggi sorprende per attualità. Marialuce Balsamo, dottoranda in Filologia all’Università “Federico II” di Napoli, ha illustrato come i proverbi non siano solo curiosità folkloriche, ma veri e propri tasselli della memoria collettiva, capaci di custodire tratti linguistici arcaici e di raccontare il profondo legame tra l’uomo e il suo territorio. Non a caso molti detti si riferiscono al ciclo delle stagioni, all’agricoltura, alla pesca o alla religiosità popolare, rivelando un sapere tramandato “di bocca in bocca”, da padre in figlio, da nonna a nipote. In un’epoca dominata dalla comunicazione digitale e dall’intelligenza artificiale, il rischio è che questa eredità immateriale si perda, inghiottita dall’omologazione culturale. Eventi come quello di Villa Fiorentino assumono dunque un valore speciale: ricordano che custodire le proprie radici significa anche rafforzare la propria identità e arricchire il presente con il patrimonio del passato.
La serata si è trasformata in un dialogo vivo tra tradizione e modernità, con il pubblico che ha accolto con interesse e curiosità l’invito a riconoscersi in quei modi di dire che, ancora oggi, continuano a circolare nelle conversazioni quotidiane. Una testimonianza concreta di come la memoria popolare possa diventare strumento di coesione e di orgoglio comunitario. Villa Fiorentino ha così fatto da cornice non solo a un momento di divulgazione scientifica, ma anche a una celebrazione della cultura immateriale della penisola sorrentina. Un patrimonio che, grazie alla passione e alla competenza di giovani studiose come Marialuce Balsamo, continua a vivere e a parlare alle nuove generazioni.

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